Ospedale di Chieti, geriatria nella bufera: "Anziani costretti a mangiare con i pannoloni della notte"

Insorgono i parenti dei malati: li servono la colazione ma li lasciano sporchi. E torna l’incubo delle barelle in corridoio

CHIETI. La colazione servita prima della pulizia personale dei pazienti anziani. Accade nel reparto di Geriatria dove, l’esiguo numero di personale, non riesce a soddisfare le sacrosante richieste dei malati. «È disumano» racconta il figlio di una ultra novantenne ricoverata nel reparto del policlinico teatino «come si può accettare che una madre o un padre ricoverati siamo costretti, tutte le mattine, a fare colazione prima del cambio dei pannoloni e della cura personale?».

Una domanda posta da molti parenti al personale della Geriatria. «A me hanno risposto che ci sono delle regole e degli orari precisi da seguire» aggiunge indignato l’uomo «ma questa non è una risposta. Se le regole sono sbagliate bisogna avere il coraggio morale e civile di cambiarle» aggiunge inviperito «invece di provvedere alla pulizia dei pavimenti e degli ambienti credo sarebbe più opportuno dare la precedenza alla cura di queste persone anziane che si sentono in profondo imbarazzo per gli odori sgradevoli che emanano e non certo per colpa loro. Insomma, possibile che non ci sia un briciolo di umanità nei confronti dei nostri cari così fragili e timorosi da non lamentarsi mai? Neppure quelli costretti a vivere il ricovero lungo i corridoi alla mercè dei passanti e che di notte non hanno neppure un campanello da far suonare per richiamare l’attenzione in caso di necessità». Qualche giorno fa ce ne erano cinque in corridoio.

«Ci si batte tanto per l’umanizzazione delle cure e poi basta entrare in qualche reparto del policlinico teatino per rendersi conto della realtà vissuta dai pazienti ricoverati» commenta con caustica ironia Aldo Cerulli, presidente regionale del Tribunale del malato «sono anomalie che spesso non sono dovute al personale operante che è ormai ridotto all’osso, ma a una dirigenza» puntualizza «che ignora il significato della umanizzazione delle cure. Già una volta i nas hanno sanzionato la Asl teatina per la presenza di barelle nei corridoi. L’azienda sanitaria ha pagato, ma non è cambiato nulla. Si continua a fare cassa sui malati: i numeri dei posti letto diminuiscono, ma guarda caso quello dei pazienti, invece, aumenta...».