la denuncia dell’anaao

Paghe dei medici «Discriminazioni dai dirigenti Asl»

CHIETI. Nella Asl provinciale Lanciano Vasto Chieti, i medici assunti a tempo indeterminato non percepiscono una paga appropriata dopo i cinque anni di verifica delle loro attitudini personali...

CHIETI. Nella Asl provinciale Lanciano Vasto Chieti, i medici assunti a tempo indeterminato non percepiscono una paga appropriata dopo i cinque anni di verifica delle loro attitudini personali previsti al momento dell’assunzione. La segnalazione arriva dal neurologo Luciano Marchionno, segretario regionale dell’Anaao.

Nelle scorse settimane il sindacato dei medici si era reso protagonista di una protesta contro le paghe troppo alte dei manager gridata da un coloratissimo manifesto affisso all’ingresso del policlinico Santissima Annunziata. Dopo il botta e risposta a distanza fra Marchionno e la direzione della Asl, ieri su quelle mura è tornato un altro tazebao. Nel mirino è finito il trattamento economico dei giovani medici, che secondo il neurologo non li valorizzerebbe adeguatamente dopo i cinque anni di “tirocinio”.

«Non è un “rito d’iniziazione all’arte medica”», puntualizza il segretario aziendale dell’Anaao, «perché sono già specialisti nella disciplina per la quale sono assunti. I cinque anni di duro lavoro servono per consolidare l’autonomia professionale e la conoscenza dell’organizzazione dell’ospedale nel quale, forse, passeranno la maggior parte delle ore della loro vita». E il nodo del contendere arriva proprio alla fine di quel lustro: «Passati i 5 anni di servizio, spesso condito da più ore di lavoro e meno festività trascorse con la propria famiglia, si ottengono riconosciuti il proprio valore di medici e di persone degne. Il premio a questi “ex giovani medici” è una busta paga identica a quella dei “vecchi”, non per tutte le voci stipendiali. Ma tutto questo», accusa il neurologo, «nella Asl Lanciano Vasto Chieti non avviene».

Marchionno punta il dito contro il direttore generale Francesco Zavattaro e la responsabile alle risorse umane, Manuela Lofreddo: «Rispettare i diritti dei giovani medici non è un loro obiettivo strategico». Accuse che si rifanno a quelle già lanciate poche settimane fa: «Stiamo rischiando di continuare a ballare mentre la nave affonda. Il piano di rientro vale anche per la componente burocratica, non è possibile che la sola componente medica debba rispettare i vincoli. Non è possibile che gli apparati ispettivi a disposizione dei commissari Chiodi e Zuccatelli non sappiano intercettare oscure aree del bilancio della Asl 2, mentre sono in corso indagini dei Nas». (f.r.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA