Pantalonificio, altro anno di contratti di solidarietà

Gissi, proposta del gruppo Canali per 95 lavoratrici della fabbrica tessile Oggi le forze sociali incontrano i dipendenti per dare una risposta

GISSI. Il gruppo Canali è disposto a prolungare di un anno i contratti di solidarietà dei 95 lavoratori del Pantalonificio. Il responsabile delle risorse umane del gruppo, Mario Greganti, lo ha ripetuto ieri ai rappresentanti sindacali nel corso della riunione che si è svolta nei locali di Confindustria in corso Mazzini. Questa mattina Giuseppe Rucci (Cgil), Franco Zerra (Cisl) e Claudio Musacchio (Uil) discuteranno con i lavoratori della gestione dei prossimi dodici mesi. Un “anno tampone” in attesa della ripresa o della riconversione. Un anno può essere lungo ma anche molto breve.

I rappresentanti sindacali concorderanno con le maestranze come gestire i dodici mesi di solidarietà, quali impegni chiedere all’azienda e quali possono essere le soluzioni interne. Solo dopo aver discusso con i lavoratori Cgil, Cisl e Uil firmeranno l’accordo con la Canali. Per il momento preferiscono non commentare. «Un nuovo anno di solidarietà è importante», dice soddisfatto il sindaco di Gissi, Nicola Marisi. «Il rinvio della chiusura dello stabilimento è un importante passo verso la soluzione della vertenza», è l’opinione del primo cittadino.

L’odissea dei 95 operai del Pantalonificio è iniziata 29 mesi fa. La crisi ha spinto la proprietà a ricorrere agli ammortizzatori sociali. I dipendenti, in stragrande maggioranza donne, sono state messe in cassa integrazione. La Cig è durata diciotto mesi ma non è bastata per risolvere i problemi. Undici mesi fa sindacati e azienda hanno concordato un anno di solidarietà. La solidarietà finisce a dicembre. Fino a poche settimane fa la riconversione della fabbrica di pantaloni del gruppo Canali sembrava cosa fatta. L’accordo è però sfumato all’improvviso e all’orizzonte dei lavoratori è spuntato fuori nuovamente lo spauracchio dei licenziamenti. Il 29 ottobre tutti i lavoratori del gruppo Canali hanno incrociato le braccia per 4 ore. Poche ore dopo il responsabile delle risorse umane, Mario Greganti, ha escluso l’intenzione di chiudere la fabbrica della Val Sinello.

Ieri ai sindacati è stato annunciata la disponibilità a un altro anno di solidarietà. «È un lasso di tempo che consente di riprendere fiato», dice il sindaco il sindaco. «Se come dicono gli esperti il barometro dell’economia volgerà al bello, il 2014 potrebbe portare finalmente novità positive anche in Val Sinello».

Oggi al termine dell’assemblea con i lavoratori i rappresentanti sindacali illustreranno il “piano tampone” concordato con le maestranze. (p.c,)

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