<strong>Fossacesia marina.</strong> I commercianti protestano e chiedono all’amministrazione civica di tornare sui propri passi

Parcheggi a pagamento, turisti in fuga

I clienti non si fermano più e il calo registrato tocca in alcuni casi il 50 per cento

FOSSACESIA. I parcheggi a pagamento fanno scappare turisti e clienti. Un gruppo di commercianti della Marina ha registrato cali di presenze e di fatturato anche del 50 per cento e chiede all'amministrazione comunale un immediato dietrofront.

Secondo un'indagine della Federazione Italiana Editori Giornali, riportata da un gruppo di esercenti del lungomare, nelle edicole di Fossacesia marina si è registrato un calo nelle vendite di riviste e giornali del 25-30%.  E non basta. Alcuni esercizi commerciali come La Dolce Vita, La Bussola, Happy Days, Maperò e il Tempio del Mare denunciano vistosi cali di presenze e di clientela, fino al 50%. Una situazione che secondo i titolari di locali e stabilimenti si è innescata da quando sono diventati a pagamento tutti i posti auto che vanno dall'area di risulta dell'ex tracciato ferroviario fino alla fine di via Lungomare.

Due euro per mezza giornata e 3 euro per l'intera tariffa fino alle 18.  «Il litorale si presenta con ampi spazi vuoti», scrivono i commercianti in una nota, «e i parcheggi, che fino ad un anno fa strabordavano di automobili, oggi restano liberi per gran parte del giorno»,  Ma i disagi non sono solo quelli relativi al pagamento della sosta. Secondo i titolari di alcuni esercizi commerciali da tempo le spiagge sono state lasciate nell'incuria.  «Le erbacce spuntano dappertutto e i cassonetti che prima venivano raddoppiati per far fronte all'aumento del flusso turistico, adesso giacciono sporchi e insufficienti nella più totale indifferenza.

Perfino i pali dell'illuminazione eretti per la festa della Madonna del Carmine un mese fa, non sono stati rimossi e presentano fili elettrici penzolanti e pericolosi visti gli ultimi temporali».  Un flop anche la filodiffusione, che secondo i commercianti avrebbe «un volume basso, pochi annunci e ripetitivi». (d.d.l.)

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