Parte l'asta, affari per 2,5 milioni

6 Ottobre 2010

Ecco gli immobili sul mercato: si punta a rimpinguare le casse dell'ente

VASTO. Da ieri sono ufficialmente all'asta 18 immobili del Comune inseriti nel piano delle dismissioni allegato al bilancio 2009 con l'obiettivo di rimpinguare le casse prosciugate dalla crisi finanziaria. Dalla vendita degli immobili, il cui valore è stato oggetto di stima da parte di un perito, la giunta guidata dal sindaco Luciano Lapenna conta di ricavare 2.617.380 euro.

Probabilmente la cifra ricavata al termine dell'asta sarà inferiore, ma di sicuro servirà a ridare ossigeno alle finanze comunali. La crisi che sta mettendo in ginocchio tante famiglie non risparmia gli enti pubblici e l'amministrazione comunale è costretta a raschiare il barile per fornire ai cittadini servizi adeguati. Nell'elenco stilato dagli uffici comunali compaiono 3 fabbricati residenziali al Villaggio Siv, al confine con San Salvo, cinque locali uso ufficio e commerciale in via Spataro nel quartiere San Paolo, nove appartamenti in corso Mazzini ed un box in corso Mazzini. Il piatto forte del blocco messo ieri all'asta è il fabbricato commerciale del quartiere 167.

«Dalla sua vendita contiamo di ricavare 788.724 euro», dice l'assessore alle finanze, Domenico Molino, che ha eseguito la ricognizione dei beni di proprietà dell'ente. Il costo degli appartamenti in corso Mazzini invece parte da 137mila euro e arriva a 152mila euro. L'operazione è ritenuta conveniente anche dalla minoranza.

Chi è interessato a partecipare al'asta ha tempo un mese per presentare la domanda. Le offerte infatti devono pervenire entro e non oltre il 4 novembre. «Le spese di rogito, imposta di registro, volture e trascrizioni saranno a carico dell'acquirente», specifica l'assessore Molino. Il reponsabile del procedimento, Michele Bevilacqua, ha provveduto a pubblicare il bando all'albo pretorio del Comune di Vasto e dei centri vicini. Per qualsiasi informazione è possibile chiamare lo 0873.309226. L'auspicio è che l'asta - la seconda bandita in 18 mesi - abbia migliore sorte della precedente. Dei beni proposti ad aprile 2009, infatti, non è stato venduto nulla. La recessione non aiuta. L'edilizia è al palo e anche molti immobili privati restano invenduti. «Questa volta i costi sono più accessibili», conclude l'assessore.

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