Passo Lanciano, denunciato l’uomo in jeep che ha distrutto il Pistone

I carabinieri di Rapino scovano l’autore dello scempio: è un giovane di Pescara accusato di devastazione di aree protette. Indagini anche su un suo amico

PRETORO. Deturpazione di aree protette e violazione della legge di riferimento sulla tutela del Parco della Maiella. Con queste due ipotesi di reato, i carabinieri della caserma di Rapino hanno denunciato alla Procura di Chieti un giovane di Pescara che, lo scorso 29 novembre, alla guida di un fuoristrada, ha danneggiato il Pistone di Passo Lanciano, sulla Maielletta, nel territorio comunale di Pretoro. Sono in corso accertamenti, invece, su un altro giovane che avrebbe partecipato allo scempio restando sulla jeep. A segnalare il grave danno arrecato al manto erboso della pista e al turismo era stato il maestro di sci Eugenio Di Francesco che sulla vicenda aveva anche postato un video su Facebook.

Passo Lanciano, pistone distrutto da un fuoristrada
Con un atto vandalico che non ha precedenti, qualcuno a bordo di un fuoristrada si è divertito nei giorni scorsi a distruggere il Pistone di Passo Lanciano, sulla Maielletta, in territorio comunale di Pretoro (Chieti). A denunciare il grave danno arrecato al manto erboso della pista e al turismo - attraverso questo video postato su Facebook - è il maestro di sci Eugenio Di Francesco.

«Uno scempio senza precedenti. Un attentato all’ecosistema e all’attività turistica», aveva commentato Di Francesco. Quelle immagini postate e commentate hanno scatenato l’indignazione di tanti appassionati della montagna. «Non avrei voluto renderle pubbliche» aveva anche aggiunto il maestro di sci e commerciante a Chieti, «ma non ho potuto farne a meno per la rabbia provata. Chi era a bordo del fuoristrada non si è reso conto che quel gesto compiuto non è una bravata, ma uno scempio nei confronti della natura che richiederà molto tempo prima di essere sanato». Questo perché gli pneumatici per salire sul pistone hanno praticamente bucato e corroso il manto erboso e la flora sottostante prima protetti dalla neve. «Un danno che resterà, una ferita che grida vendetta», aveva anche sottolineato Di Francesco, «come ambientalista e come maestro di sci sono indignato. La natura è patrimonio di tutti e andrebbe salvaguardata in modo più efficace».

Le indagini dei carabinieri erano scattate d’ufficio appena la notizia era stata pubblicata dal Centro. Sulla vicenda aveva presentato una denuncia contro ignoti anche il sindaco di Pretoro, Sabrina Simone. «I protagonisti di quella notte brava probabilmente non si sono resi conto del grave danno ecologico ed economico causato», aveva commento il primo cittadino, «l’area danneggiata non può essere sottoposta a battitura perché manca la neve. Quel comportamento irresponsabile ha causato un danno economico di almeno diecimila euro», aveva aggiunto la Simone, «i gestori degli impianti avrebbero voluto inaugurare la stagione sciistica, ma la pista è piena di buchi. (r.o.)

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