Patteggia tre anni, li sconta a domicilio
SAN SALVO. Manca un mese al 7 maggio. Quel giorno il tribunale di Vasto emetterà la sentenza a carico dei principali indagati dell’operazione antidroga “Tramonto”. Un mese fa la pubblica accusa ha...
SAN SALVO. Manca un mese al 7 maggio. Quel giorno il tribunale di Vasto emetterà la sentenza a carico dei principali indagati dell’operazione antidroga “Tramonto”. Un mese fa la pubblica accusa ha chiesto per loro più di 60 anni di carcere.
Ieri i carabinieri hanno notificato l’ordine di carcerazione a domicilio con sospensione della pena a R.D.N., uno degli indagati che ha patteggiato la pena di tre anni di reclusione. L’uomo è una delle 63 persone arrestate un anno. Le accuse che gli vengono contestate riguardano il periodo febbraio-luglio 2011 e avvennero a San Salvo e Gissi. Il 7 marzo scorso il sostituto procuratore del tribunale di Vasto, Giancarlo Ciani, al termine di una dura e analitica requisitoria ha chiesto pesanti condanne per altri dieci indagati nella stessa operazione. Il 7 maggio il giudice Giovanni Falcione emetterà la sentenza dopo aver ascoltato eventuali ulteriori repliche dei difensori.
Su 43 abruzzesi finiti in manette una ventina hanno patteggiato la pena fra marzo e luglio 2012, altri nove a fine novembre. Il 16 aprile saranno processati invece otto indagati che hanno chiesto di essere giudicati con il rito ordinario e sono certi di poter dimostrare la propria innocenza. Un esercito di avvocati si prepara a difenderli e a confutare il castello accusatorio del Pm.
L’operazione Tramonto fu un blitz a largo spettro concordato dalle forze dell’ordine di sei regioni, Abruzzo, Molise, Campania, Lazio, Puglia, Emilia Romagna. I provvedimenti adottati furono il colpo di coda di un’indagine durata più di un anno e partita dagli attentati incendiari che a gennaio 2011 presero di mira esponenti politici e forze dell'ordine.
La vicenda si avvicina alle battute finali. (p.c.)
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