ORTONA

Paziente racconta la sua odissea per una radiografia

ORTONA. In una sanità pubblica che stenta ad offrire un servizio adeguato, anche fare una banale lastra può diventare un’odissea. Lo sa bene T.F., un cittadino ortonese che si sfoga sulle pagine del...

ORTONA. In una sanità pubblica che stenta ad offrire un servizio adeguato, anche fare una banale lastra può diventare un’odissea. Lo sa bene T.F., un cittadino ortonese che si sfoga sulle pagine del Centro raccontando quanto gli è accaduto. «Prenotando una radiografia tramite il Cup mi hanno riferito che la prima data disponibile sarebbe stata dopo dieci giorni», ci dice l'uomo. «Neanche tanto tempo, se non fosse stato che la destinazione era Casoli, poichè ad Ortona ci sarebbe stato da aspettare molto di più». Non badando alla distanza, ha accettato e pagato circa 27 euro di ticket. «Il giorno fissato per la radiografia mi sono diretto a Casoli sostenendo 40 minuti di viaggio», racconta l'ortonese precisando che, essendoci poca affluenza, tra accettazione e lastra ha impiegato pochissimi minuti a fare il tutto.

Poi si è rimesso in viaggio per tornare a Ortona percorrendo altri 40 minuti in auto.

A questo punto però T.F. inizia a riflettere: «Dovrò tornare a Casoli per ritirare la radiografia e, aggiungendoci il mio primo spostamento, viaggerò complessivamente per circa 160 minuti e 180 chilometri, spendendo 27 euro di ticket e dieci di carburante, al solo fine di sottopormi ad una radiografia». La curiosità lo ha portato a informarsi quanto gli sarebbe costato recarsi in una nota clinica privata di Pescara. Il risultato? «27 euro di ticket con impegnativa, 28 euro senza convenzione. Avrei fatto la lastra uno o due giorni dopo la prenotazione e avrei risparmiato in termini di tempo e chilometraggio», racconta T.F.

A questo punto l’uomo conclude complimentandosi ironicamente con chi organizza e gestisce la sanità pubblica, e pone un quesito: «Accadono queste cose anche per malattie e cure ben più gravi?».( a.s.)