L'esercitazione al porto di Ortona

ORTONA

Petroliera in fiamme e gasolio in mare, ma è una esercitazione

Simulato intervento complesso antinquinamento, antincendio e sanitario con il dispiegamento di uomini e mezzi e il coinvolgimento di enti e amministrazioni

ORTONA. Ore 9.45, la sala operativa della guardia costiera viene attivata da una chiamata radio pervenuta dal comandante della nave cisterna Divina, ormeggiata nel terminal petroli del porto di Ortona e impegnata nelle operazioni di scarico di gasolio nel deposito costiero dell’Eni. Il comandante segnala la presenza di un incendio a bordo.

L’incendio, con successiva esplosione, provoca il ferimento di un componente dell’equipaggio e lo sversamento in mare di gasolio. In porto intervengono le motovedette CP885 e CP576 e il nucleo Nostromi della guardia costiera, una motovedetta della guardia di finanza di Pescara e i vigili del fuoco del distaccamento di Ortona, coordinati dal comando provinciale di Chieti. Allertati anche i mezzi per le operazioni di disinquinamento e i servizi tecnico-nautici portuali (rimorchiatori, ormeggiatori e pilota) per evitare che l’eventuale propagarsi delle fiamme renda necessario il disormeggio della nave o di quelle lungo la banchina nord nuova del porto. L’esplosione richiede inoltre l’intervento del servizio 118 per soccorrere il ferito a bordo della nave. Successivamente, si registra un’avaria all’oleodotto che dal porto si snoda fino al deposito costiero Eni, a ridosso del centro abitato, per la quale, dopo lo sversamento di idrocarburo lungo la pista ciclopedonale ai piedi del Castello Aragonese, si rende necessario l’intervento dei servizi di protezione civile regionale e comunale oltre che delle forze dell’ordine, sotto il diretto coordinamento della prefettura di Chieti.

In questa sequenza va in scena, nel porto di Ortona, la simulazione di un incidente per verificare il livello di prontezza operativa dei mezzi di soccorso. Una esercitazione complessa antinquinamento, antincendio e di emergenza sanitaria coordinata della capitaneria di porto di Ortona (Chieti), svolta in continuo contatto con la prefettura, che ha visto impegnati uomini e mezzi di diversi enti e amministrazioni. L’intera attività, terminata alle 11.25, è stata condotta seguendo le procedure previste dalle pianificazioni di emergenza e, in particolare, del piano operativo locale di pronto intervento contro gli inquinamenti marini da idrocarburi e altre sostanze nocive. L’attività di contenimento e recupero dell’idrocarburo sversato in mare si è svolta con l’ausilio di un battello disinquinante di una ditta contrattualizzata dall’Eni. Le unità specializzate intervenute hanno operato con a bordo squadre composte da tecnici esperti nel contenimento e trattamento del materiale inquinante.

“L’attività, che si è protratta per circa 2 ore, ha prodotto risultati più che soddisfacenti anche in considerazione della complessità dell’intervento che si è dovuto attuare” commenta il comandante della capitaneria di porto di Ortona, capitano di fregata Cosmo Forte, “queste situazioni di emergenza devono poter essere gestite secondo altissimi standard di professionalità e sicurezza che possono essere mantenuti e verificati solo ipotizzando scenari complessi come quello proposto, proprio al fine di non lasciare nulla al caso”.

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