Piano strategico, protesta per l’esclusione

I sindaci di Cupello e Monteodorisio: «Dai Comuni vicini nessuna iniziativa per farci rientrare»

CUPELLO. Hanno protestato per la loro esclusione e minacciato di chiedere la revoca del finanziamento concesso dalla Regione, ma non hanno avuto nessuna risposta.

La lettera inviata dai sindaci di Cupello e Monteodorisio, Angelo Pollutri e Ernesto Sciascia sul Piano strategico intercomunale che ha tagliato fuori i due piccoli centri del Vastese, non ha registrato finora alcun intervento da parte dei colleghi di Vasto e San Salvo, Luciano Lapenna e Tiziana Magnacca.

«Oltre a escludere i nostri comuni, quel piano non fornisce alcun indirizzo, ripete cose vecchie di 20 anni e ha una impostazione verticale e verticistica», attacca Pollutri che con il collega Sciascia porta avanti la battaglia contro l’esclusione di Cupello e Monteodorisio, appellandosi al protocollo d’intesa sottoscritto a suo tempo per avviare un progetto di co-pianificazione territoriale.

«Presenteremo le nostre osservazioni al piano», annuncia il sindaco di Cupello, «il documento non contiene alcuna proposta di pianificazione dei nuovi insediamenti produttivi, lasciando Punta Penna nell’ambiguità di una zona industriale vicina a una riserva naturale e non da indicazioni sullo sviluppo urbanistico di Vasto e San Salvo. Non è possibile, su tematiche del genere, non coinvolgere le amministrazioni di Cupello e Monteodorisio, cioè due comuni che, benché minori demograficamente a Vasto e San Salvo, sono contigui e fungono da cerniera con il resto del territorio del Medio ed Alto Vastese».

Pollutri e Sciascia ribadiscono la necessità di «rallentare l’iter di approvazione di un piano strategico monco della propria essenza naturale, amministrativa ed urbanistica, e di ripartire guardando ad una riorganizzazione con criteri di coinvolgimento strategico di natura orizzontale».

In caso contrario annunciano di presentare una richiesta al presidente della giunta regionale, Gianni Chiodi, per la revoca del finanziamento concesso in virtù del disatteso piano originario e del mancato obiettivo strategico individuato dalla regione Abruzzo e dagli altri enti sottoscrittori del protocollo d’intesa». (a.b.)

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