Pilkington, paura per i fumi tossici

L'impianto di filtraggio del forno è stato spento solo pochi giorni per i nuovi lavori

SAN SALVO. Pilkington scommette ancora sullo stabilimento di Piana Sant'Angelo. Il 23 agosto scorso sono iniziati nella fabbrica di San Salvo i lavori di installazione del nuovo impianto che permetterà all'industria di recuperare il vapore acqueo prodotto per la realizzazione delle lastre di vetro. Ma lo spegnimento del sistema elettrofiltro del forno fusorio ha allarmato lo Slai Cobas. 

L'investimento è di un milione e mezzo di euro per realizzare l'impianto di riutilizzo del vapore. A causa dei lavori però, l'azienda ha dovuto fermare il sistema elettrofiltro del forno fusorio Float. Un passaggio che ha allarmato il sindacato, che ha subito chiesto l'intervento dell'Arta.  «Non c'è nessun pericolo di inquinamento. Da domani l'impianto riparte e in più riusciremo a recuperare gas e vapori prima dispersi in atmosfera», assicura Graziano Marcovecchio, responsabile europeo del settore automobilistico e coordinatore dei servizi di San Salvo. 

Il ricordo degli effetti devastanti prodotti in città negli anni 80 dalla nube tossica, a distanza di più di 20 anni spaventano ancora la popolazione e spingono i sindacati a pretendere chiarezza e trasparenza dalle industrie. Non è stata risparmiata neppure Pilkington, che pure da anni fa periodici investimenti per migliorare la qualità dell'ambiente dentro e fuori la fabbrica. Lo spegnimento dell'impianto che ha la funzione di limitare le emissioni inquinanati in atmosfera, ha preoccupato lo Slai Cobas.

Domenico Ranieri, coordinatore provinciale del sindacato, ha chiesto all'Arta di appurare i motivi del fermo dell'impianto, accertando anche il grado di inquinamento prodotto dal nuovo vetro speciale contenente selenio, cobalto e nichel. «Dalle ciminiere di San Salvo non esce nessun inquinante», spiega Marcovecchio, «la lavorazione di cobalto e nichel viene fatta a norma di legge e le due sostanze non vengono emesse dalle ciminiere. Il selenio passa regolarmente attraverso l'elettrofiltro che è spento dal 23 agosto per permettere l'installazione di un nuovo impianto che consentirà all'azienda di recuperare gas e vapore acqueo scaricati dal forno Float riutilizzando entrambi per produrre vetro. L'investimento, autorizzato dopo accurate verifiche dalla Regione, consentirà a Pilkington di risparmiare acqua e spese di lavorazione, dando anche una mano all'ambiente», assicura il dirigente dell'industria vetraria che sta vivendo un buon momento nonostante la crisi.  Secondo l'osservatorio Siemens-Ambrosetti, grazie alla Pilkington in Abruzzo è stato rilevato un incremento di investimenti esteri.

I nuovi ordinativi sono dovuti a 42 nuovi prodotti richiesti dalle case automobilistiche europee, e che il sito di San Salvo è in grado di realizzare per Volkswagen, Opel, Ford, Alfa Romeo e Fiat. «L'obiettivo di questa azienda è migliorare la produzione, fronteggiare la crisi conquistando il mercato con nuovi prodotti, senza mai dimenticare la salute dei lavoratori e la salubrità dell'ambiente», affermano i responsabili del colosso vetrario abruzzese. Paola Calvano

© RIPRODUZIONE RISERVATA