Pilkington, un altro anno di sacrifici e salari bassi

Arrivano nuovi ordinativi ma non coinvolgono tutti i reparti dello stabilimento di San Salvo. Ex Golden Lady: riconversione mancata, la Provincia riporta il caso a Roma

VASTO. Un anno di sacrifici e contratti di solidarietà. È quanto si intravede all’orizzonte della Pilkington (Nsg) di San Salvo. Nel corso dell’ultima riunione sul budget si è delineato un quadro ancora molto critico. Se gli ordinativi arrivati dal Sudamerica, Nord Africa e Nord Europa fanno tirare un sospiro di sollievo ai dipendenti del reparto vetri laterali per i colleghi del settore parabrezza la situazione è ancora molto critica. Non è più luminoso il futuro dei lavoratori della New Trade di Gissi. Sulla questione ieri è intervenuto il presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio.

Pilkington. Una settimana di pausa ogni mese per dodici mesi. Questo in sostanza quanto prevede il manager della Pilkington, Graziano Marcovecchio, da qui a marzo 2014. «Il mercato dell’auto purtroppo non accenna a riprendersi. Sarà necessario ricorrere ancora e per molti mesi alla solidarietà», conferma Emilio Di Cola, Rsu Cgil. La flessibilità resta un imperativo categorico. Al momento grazie agli ordinativi che dagli stabilimenti della Svezia, del Brasile e del Marocco sono stati dirottati su San Salvo, la produzione di laterali non è più in affanno. Il settore parabrezza resta invece al palo e all’orizzonte non si intravedono nuove opportunità. I dirigenti dell’industria vetraria stanno facendo il possibile per superare la crisi nel modo più indolore possibile. Oggi, intanto, è in programma una riunione nella sede di Assindustria a Vasto per discutere del premio di partecipazione.

Ex Golden Lady. Trenta chilometri più a nord ovest, nell’area produttiva della Val Sinello, non accenna a finire l’odissea degli ex lavoratori dela Golden Lady riassorbiti dalla New Trade e poi finiti nuovamente in cassa integrazione. Il presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, ha scritto ieri al responsabile della direzione dell’ufficio ministeriale del Mise, il ministero dello Sviluppo economico, chiedendo la convocazione urgente di un nuovo incontro. «Il riassorbimento degli ex lavoratori Golden Lady è un passaggio fondamentale nel processo di riconversione della ex fabbrica di calze», sottolinea Di Giuseppantonio. «Il profilo occupazionale è stato oggetto di impegni specifici che vanno mantenuti. Purtroppo, alla luce dei fatti, la situazione occupazionale è sfuggita al controllo. Su 115 lavoratori sono 75 sono stati riassorbiti dalla New Trade e fatto ancora più grave sono solo 12 gli operai che lavorano», rimarca il presidente della Provincia. Di Giuseppantonio ha chiesto la convocazione urgente delle parti interessate nella Capitale. «All’incontro devono essere presenti tutti gli interlocutori implicati», sottolinea il presidente. «Non c’è tempo da perdere. Se ci sono intoppi nella procedura di riconversione vanno affrontati. Una volta per tutte e subito. I lavoratori hanno fatto affidamento su di noi. Si sono fidati.Vanno tutelati», conclude il presidente della Provincia.

Paola Calvano

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