la riserva sulla costa

Pista ciclabile a Punta Aderci, favorevoli tre associazioni

VASTO. Si dissociano dalle altre associazioni cittadine - che avevano manifestato perplessità sul percorso interessato per un tratto di 2,5 chilometri dal dissesto idrogeologico - e ribadiscono la...

VASTO. Si dissociano dalle altre associazioni cittadine - che avevano manifestato perplessità sul percorso interessato per un tratto di 2,5 chilometri dal dissesto idrogeologico - e ribadiscono la loro posizione favorevole alla pista ciclopedonale che attraverserà la riserva regionale di Punta Aderci, come parte della Via Verde della Costa dei trabocchi. È questa la posizione di Wwf, Legambiente e Fiab Vasto pedala.

«In questo progetto vediamo una precisa scelta di indirizzo per il territorio, che valorizza l’area protetta, oltre a un ulteriore stimolo alla rapida conclusione del cammino verso l’istituzione del Parco nazionale della costa teatina», affermano i responsabili delle tre associazioni, «al tempo stesso siamo coscienti delle problematiche insite nella realizzazione di tale opera: l’iter del progetto vastese, caratterizzato da evidenti criticità progettuali, ne è la riprova. Soltanto grazie al presidente del Cai di Vasto che, nella sua veste di componente del comitato di gestione della riserva, ha informato le associazioni interessate cercandone la collaborazione, abbiamo potuto contribuire a una proposta di critica costruttiva che ha convinto l’amministrazione a rimodulare il progetto originario». Secondo Wwf, Legambiente e Fiab - che si discostano dalla posizione presa da Italia Nostra, Arci, Fai, Porta Nuova e Comitato cittadino per la tutela del territorio - «quasi tutte le istanze di modifica sembrano essere state accolte, come dichiarato sia nel convegno del 1° marzo dell’amministrazione per presentare il progetto, sia dall’assessore Marco Marra. Rimaniamo in attesa che le assicurazioni si traducano in atti concreti, che il progetto modificato sia reso pubblico per esprimere una valutazione su qualcosa di concreto e che si attivi quanto prima il promesso “tavolo di supervisione”». (a.b.)

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