Presidi medici chiusi, è allarme

Il sindaco Marchese: sono migliaia i turisti e la Asl non si muove
SAN SALVO. «Bisogna riaprire subito il presidio di medicina turistica. Sono migliaia i cittadini che affollano le spiagge e non si conoscono le intenzioni della Asl». L'appello del sindaco di San Salvo, Gabriele Marchese, arriva dopo l'ultimo episodio accaduto ad una turista napoletana di 60 anni. La donna ieri mattina è stata colta da un malore in spiaggia e si è accasciata a terra.
Provvidenziale è stato l'intervento di un medico vicino d'ombrellone che ha immediatamente prestato alla bagnante le cure necessarie. «Ma cosa sarebbe accaduto se la signora non fosse stata soccorsa da un medico? E' assolutamente necessario riaprire il presidio di medicina turistica», protesta Marchese, «la sede della medicina turistica è chiusa e purtroppo fino ad oggi in Comune non è pervenuta alcuna segnalazione a riguardo», scuote la testa il sindaco, «è assolutamente necessario conoscere le iniziative che l'azienda sanitaria e la Regione intendono intraprendere a riguardo. Non è possibile lasciare migliaia di cittadini e villeggianti senza assistenza: è un servizio indispensabile per garantire la sicurezza. I bagnanti in caso di bisogno devono ricevere soccorso, e ciò che è accaduto ieri lo dimostra», incalza il sindaco. E sono d'accordo con lui anche i sindaci di Vasto, Casalbordino e Torino di Sangro.
La scorsa estate medici e operatori in servizio negli otto presidi marini effettuarono cinquemila interventi. «A San Salvo sono stati salvati decine di bambini e molti anziani colpiti da infarto», ricorda Marchese, deciso a sollecitare se necessario la prefettura per garantire la dovuta assistenza agli utenti.
«Trasferire un bagnante ferito o in difficoltà al pronto soccorso di Vasto sarebbe un rischio. Senza contare che il pronto soccorso del San Pio sopporta già un carico di lavoro notevole. La questione va affrontata e risolta subito», insiste Marchese. (p.c.)
Provvidenziale è stato l'intervento di un medico vicino d'ombrellone che ha immediatamente prestato alla bagnante le cure necessarie. «Ma cosa sarebbe accaduto se la signora non fosse stata soccorsa da un medico? E' assolutamente necessario riaprire il presidio di medicina turistica», protesta Marchese, «la sede della medicina turistica è chiusa e purtroppo fino ad oggi in Comune non è pervenuta alcuna segnalazione a riguardo», scuote la testa il sindaco, «è assolutamente necessario conoscere le iniziative che l'azienda sanitaria e la Regione intendono intraprendere a riguardo. Non è possibile lasciare migliaia di cittadini e villeggianti senza assistenza: è un servizio indispensabile per garantire la sicurezza. I bagnanti in caso di bisogno devono ricevere soccorso, e ciò che è accaduto ieri lo dimostra», incalza il sindaco. E sono d'accordo con lui anche i sindaci di Vasto, Casalbordino e Torino di Sangro.
La scorsa estate medici e operatori in servizio negli otto presidi marini effettuarono cinquemila interventi. «A San Salvo sono stati salvati decine di bambini e molti anziani colpiti da infarto», ricorda Marchese, deciso a sollecitare se necessario la prefettura per garantire la dovuta assistenza agli utenti.
«Trasferire un bagnante ferito o in difficoltà al pronto soccorso di Vasto sarebbe un rischio. Senza contare che il pronto soccorso del San Pio sopporta già un carico di lavoro notevole. La questione va affrontata e risolta subito», insiste Marchese. (p.c.)
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