Le nuove norme tecniche mettono fine al caos edilizio: se decadono si torna alle vecchie regole

Prg, ora la corsa è in Provincia

Approvate 300 osservazioni, il parere della Sup entro ottobre

VASTO. Termina l’esame delle osservazioni alle norme tecniche del piano regolatore da parte del consiglio comunale e inizia la corsa ad ostacoli per la loro definitiva approvazione. Il Comune ha a disposizione sei mesi per completare l’iter relativo alla variante che deve essere concluso obbligatoriamente a ottobre, pena la decadenza delle nuove norme e il ripristino delle vecchie regole più permissive. Un lasso di tempo nel corso del quale dovrà essere acquisito il parere della Provincia.

Seppur con un certo ritardo sulla tabella di marcia, l’assemblea civica è riuscita ad ultimare l’esame delle 300 osservazioni alle norme tecniche del Prg, nate con l’intenzione di rimettere ordine nel caos edilizio in attesa della variante allo strumento urbanistico per la cui redazione l’amministrazione non ha ancora affidato l’incarico per la progettazione, pur essendo una delle priorità del programma elettorale del sindaco Luciano Lapenna (Pd).
«Le norme tecniche si sono rese necessarie perché il piano regolatore, che non abbiamo mai condiviso, al di là della qualità delle scelte, era incerto nelle regole», commenta Fabio Giangiacomo, consigliere del Partito Democratico, «l’amministrazione comunale non ha fatto altro che varare una variante normativa».

Per poter approvare la valanga di osservazioni, gran parte delle quali relative al lotto minimo di 500 metri quadri e alle distanze fra i fabbricati e la strada (che in alcune zone sono state ridotte rispetto alle previsioni iniziali), il consiglio ha programmato delle sedute-fiume, cominciando una vera e propria corsa contro il tempo, in questo caso davvero tiranno. Ora, ultimato l’esame a tappe forzate del consiglio comunale, il prossimo passaggio è la Provincia, chiamata, attraverso i tecnici della sezione urbanistica, a rilasciare il parere. L’iter deve essere concluso a ottobre con la definitiva approvazione della normativa tecnica da parte dell’assemblea civica. In caso contrario tornano in vigore le vecchie regole.

Resta da vedere quanto abbiano inciso le nuove norme in una città che, grazie al Prg approvato nel 2001, ha subito una massiccia espansione edilizia. La corsa al mattone non ha risparmiato neanche la costa. Nel giro di nove anni Vasto ha cambiato volto: sono stati costruiti migliaia di nuovi appartamenti, sono spuntati quartieri privi di servizi e di infrastrutture e il verde è andato sempre più depauperandosi.

A colpi di cemento stanno sparendo anche quei pochi campeggi ancora presenti lungo la fascia litoranea, dove centinaia di alberi di alto fusto sono stati abbattuti per far posto all’ennesimo complesso residenziale. Uno scempio che solo un nuovo piano regolatore avrebbe potuto fermare andando a modificare la destinazione urbanistica dei terreni.

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