Prova copiata nel concorso Il Tar esclude la vincitrice

Era arrivata a pari merito con un’altra concorrente ma aveva titoli in più L’accusa: frasi tratte da una dispensa. La difesa: il mio studio è severo e costante

LANCIANO. Copia al concorso per dirigente al Comune e il Tar la esclude dalla graduatoria finale. Era arrivata prima a pari merito con un’altra concorrente, ma a farle vincere il posto a tempo indeterminato nel settore “Servizi alla persona” (stipendio base 43mila euro più retribuzione di posizione e di risultato) era stato il possesso di titoli di preferenza. Fino a quando la seconda classificata non ha presentato ricorso per «plagio», che prevede l’esclusione dalla procedura selettiva.

Il concorso. Era stato indetto nei primi mesi del 2013. Era uno dei primi due bandi dell’amministrazione del sindaco Mario Pupillo per le assunzioni di dirigenti, rimaste bloccate a lungo a Lanciano. Alla selezione avevano partecipato oltre 120 candidati. Dopo una prima scrematura alle prove scritte erano arrivati in 57 e, infine, a quella orale erano stati ammessi in 7. Il plagio sarebbe avvenuto, però, nella prima prova scritta, durante la quale la candidata avrebbe assemblato frasi tratte da una dispensa edita dal Cenacolo Giuridico, istituto di alta formazione giuridica.

Il controricorso. L’accusa non è andata giù all’aspirante dirigente di Palazzo di città che si è difesa col proprio curriculum vitae e di studi e «l’attitudine allo studio severo e costante» che spiegherebbe così le sue notevoli doti mnemoniche. Secondo la tesi della ricorrente, la candidata non si sarebbe limitata a ricopiare un articolo di dottrina ma avrebbe attinto a una dispensa di ben 78 pagine. Da qui il secondo caposaldo della difesa: come avrebbe potuto la commissione esaminatrice non notare un testo così voluminoso?

La sentenza. Ma i giudici non si sono fermati alle apparenze, ipotizzando metodi di copiatura alternativi a quello di portare fisicamente il testo in aula. A sostegno della tesi di plagio c’è il fatto che «il tema riproduce l’impostazione del testo di riferimento riportandone interi brani e rendendo incontrovertibile una copiatura quantomeno parziale». Periodi identici nella forma e nel contenuto, frasi che sono la trascrizione quasi fedele di parti della monografia, particolari espressioni, virgolette comprese, inserite nello stesso contesto: per il Tar sono pochi i dubbi sul plagio che sussiste «anche quando si è in presenza di un’impostazione del tema o di parte di esso che costituisca un’imitazione con carattere pedissequo e fraudolento del testo».

Il Comune. La procedura era stata sospesa dopo il ricorso. Adesso la giunta valuterà il da farsi con la consulenza del proprio ufficio legale: può dare seguito alla sentenza di primo grado o attendere eventuali ricorsi della candidata esclusa. Poca fortuna ha avuto anche l’altro concorso da dirigente, per il settore lavori pubblici. La selezione era per mobilità, ma al momento dell’assegnazione definitiva si era scoperto che la qualifica dirigenziale del candidato, già in forze in una Comunità montana, non era regolare. Il concorso è stato annullato e sarà ripetuto.

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