Provincia, la difesa reagisce all’inchiesta “bipartisan”

CHIETI. Assunzioni pilotate alla Provincia? No di certo. La difesa di Enrico Di Giusepantonio reagisce immediatamente alla notizia sull’inchiesta bipartisan che colpisce big di centrodestra o...
CHIETI. Assunzioni pilotate alla Provincia? No di certo. La difesa di Enrico Di Giusepantonio reagisce immediatamente alla notizia sull’inchiesta bipartisan che colpisce big di centrodestra o neodalfonsiani, quasi tutti candidati alle prossime elezioni.
E’ «remota l’eventualità di un'imputazione coatta», scrive al termine di una lunga nota l’avvocato Nicola Sisti, difensore civico regionale ma, in questo caso, legale del presidente della Priovincia, Di Giuseppantonio, indagato per abuso con Antonio Tavani, Eugenio Caporrella, Donatello Di Prinzio, Gianfranca Mancini, Mauro Petrucci, Silvio Tavoletta e l’ex segretario generale dell’ente, Antonio Romano.
Divisi dalla politica, uniti nelle difesa. L’inchiesta riguarda una delibera con cui la Provincia, nel 2010, incaricò l’agenzia interinale Tempor per 8 assunzioni. E sarebbe già in archivio se non ci fosse stata l’opposizione del giovane disabile, L.T., assistito dall’avvocato Graziano Benedetto, che con la sua denuncia l’ha innescata.
«Le indagini», conferma Sisti, «si sono svolte a seguito di un esposto presentato, nel gennaio 2011, da un cittadino circa le procedure e le modalità di assunzione del personale temporaneo da parte della Provincia di Chieti. All'esito delle indagini e degli accertamenti, il pubblico ministero (Rosangela Di Stefano) ha formulato richiesta d’archiviazione del procedimento a carico di tutti gli indagati, presidente, assessori e segretario generale, poiché non ha ravvisato estremi di reato nei fatti denunciati. Avverso la richiesta di archiviazione», prosegue il difensore di Di Giuseppantonio, «il denunciante ha proposto opposizione ed è stata fissata, come prevede il codice di rito, udienza camerale davanti al gip, che si terrà il prossimo 26 giugno 2014. Pertanto non vi è stato ad oggi alcun pronunciamento, neanche indiretto, da parte del giudice circa il merito del procedimento; e non corrisponde al vero che il gip, Antonella Redaelli, ha accolto l'opposizione all'archiviazione presentata dal legale del giovane autore della denuncia. L'unico elemento concreto e certo ad oggi è che il pubblico ministero ha formulato richiesta di archiviazione. L'udienza camerale potrà concludersi o con il rigetto dell'opposizione e l'accoglimento della richiesta di archiviazione del pm ovvero con l'invito allo stesso a compiere ulteriori atti di indagine. Salvo la remota eventualità di un'imputazione coatta».(l.c.)