Psichiatra suicida in carcere, udienza rinviata

24 Ottobre 2024

Vasto. Caso Trotta: legittimo impedimento di alcuni periti, il processo aggiornato all’11 dicembre

VASTO. Suicidio in carcere dello psichiatra Sabatino Trotta, 55 anni, il 17 aprile 2012: nuovo rinvio del processo a carico di Antonio Caiazzo, ex assistente capo della polizia penitenziaria, ora in pensione, coordinatore e addetto alla sorveglianza dei detenuti del carcere di Vasto, l'istituto di pena in cui Trotta, dirigente medico della Asl di Pescara, si tolse la vita.
Trotta era stato arrestato qualche ora prima per una presunta gara d'appalto pilotata da 11 milioni di euro. Caiazzo è accusato di omicidio colposo e omessa vigilanza perché non avrebbe impedito il suicidio di Trotta. Un’accusa che i difensori di Caiazzo, gli avvocati Arnaldo Tascione e Marisa Berarducci, rigettano con determinazione.
Ieri mattina i giudici avrebbero dovuto ascoltare i consulenti medico legali delle parti civili, i genitori e il fratello di Trotta. «Un legittimo impedimento», spiega l'avvocato Tascione, «ha impedito ai periti di essere in aula». L'udienza è slittata quindi all'11 dicembre prossimo. A parere dei difensori dell'imputato anche se guardato a vista, nessuno avrebbe potuto salvare lo psichiatra dal momento. Come confermato dal medico legale Pietro Falco, Trotta morì per violenta asfissia in pochi secondi. Una morte rapida e difficile da evitare. «Antonio Caiazzo non c'entra nulla con la tragedia», insiste l'avvocato Marisa Berarducci.
Oltre ai consulenti medico legali, il tribunale deve ascoltare una decina di testimoni della parte civile che avevano chiesto, senza ottenerla, anche la citazione in giudizio come responsabile civile del ministero della Giustizia, Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria. I testimoni ascoltati fino a oggi hanno chiarito le funzioni di Caiazzo e il fatto che la sua condotta quella notte non violò né l'ordinamento penitenziario, né altri protocolli. Il gesto dello psichiatra colse tutti di sorpresa. Per la morte di Trotta era finita in giudizio anche l’ex direttrice del carcere, Giuseppina Ruggiero: la dirigente è stata assolta a gennaio con formula piena davanti al gup. (p.c.)