Monia Di Domenico, psicologa di 45 anni uccisa a Francavilla l’11 gennaio 2017

IL DELITTO DI FRANCAVILLA

Psicologa ferita 120 volte e uccisa, la Cassazione: "Niente crudeltà, giusti i 17 anni a Iacone"

Omicidio Monia Di Domenico: dopo aver confermato la condanna al cuoco, la Suprema Corte spiega perché ha respinto i ricorsi contro lo sconto di pena. "Non voleva infierire"

FRANCAVILLA. L’hanno trovata con il corpo martoriato da 120 ferite da taglio. Ma all’assassino della psicologa Monia Di Domenico non è stata riconosciuta l’aggravante della crudeltà perché la donna cercò di difendersi e «l’imputato fu costretto a un’azione lesiva congiunta (scannamento e soffocamento) funzionale alla dinamica omicidiaria e non espressiva di gratuita efferatezza», scrive la Cassazione. «La reiterazione dei colpi non era caratterizzata dalla volontà di infierire sulla donna».

Con queste motivazioni i giudici romani hanno confermato 17 anni di carcere per Giovanni Iacone, l’inquilino che uccise a Francavilla al Mare la 45enne pescarese, massacrandola a sassate e sgozzandola con un pezzo di vetro, perché non voleva pagarle due mesi dell’affitto di casa. Le sette pagine di sentenza depositate nelle scorse ore mettono la parola fine al delitto avvenuto l’11 gennaio del 2017 in un appartamento al civico 65 di via Monte Sirente.

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