Ragazzina pestata a Chieti e video messo sui social: ascoltato il papà delle baby bulle

Aggressione choc, l’inchiesta. Le sorelle di 12 e 14 anni, accusate di lesioni, in mattinata tornano in questura insieme al genitore. L’avvocato: «Episodio grave. Il vissuto delle due bambine è stato oggettivamente drammatico»
CHIETI. Si sono ripresentate nella giornata di ieri negli uffici della questura le due baby bulle protagoniste, sabato scorso alla villa comunale, di un pestaggio nei confronti di un’altra ragazzina. L’episodio, ripreso con una cellulare e postato sui social, ha destato grande scalpore. Il video mostra un’enorme violenza nei confronti della vittima, una quattordicenne che ha riportato ferite e traumi giudicati guaribili in 20 giorni ed è tuttora ricoverata in ospedale. Le due baby picchiatrici, sorelle di 12 e 14 anni, si erano presentate già lunedì scorso in questura, accompagnate dai genitori, per ammettere le proprie responsabilità. Gli investigatori della polizia, d’altronde, le avevano già subito individuate, visto che le ragazzine avevano deciso di postare il video su Instagram. Ieri le due sorelle si sono ripresentate per la seconda volta negli uffici della polizia teatina accompagnate dal padre, che è stato sentito come persona informata sui fatti.
LE INDAGINI. A carico delle due sorelle al momento non c'è alcun provvedimento. La più piccola non è imputabile, avendo solo 12 anni. La famiglia si è affidata per la difesa agli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas. Il video – che mostra chiaramente segni di grande violenza, con la vittima presa senza remore a calci e pugni – è comunque un filmato parziale. Nel senso che è stato caricato sui social solo uno spezzone di quanto accaduto sabato pomeriggio alla villa comunale. «Al netto delle responsabilità individuali che verranno acclarate nelle sedi giudiziarie opportune, mi preme rimarcare», dice l’avvocato Solinas, «che questo grave episodio evidenzia le severe lacune di un sistema civile e assistenziale che avrebbe dovuto monitorare, supportare e coadiuvare la crescita di due bambine dal vissuto oggettivamente drammatico e complesso, prevenendo degenerazioni che sono sfociate in atti violenti. E che riguardano interamente le modalità di “confronto” di cui i video mostrano solo uno spaccato». Alla base dell’aggressione dovrebbe esserci una lite nata sui social. Del caso si occuperà la procura per i minorenni dell'Aquila. Nel frattempo le nuove dichiarazioni sono state rilasciate ai poliziotti della squadra mobile teatina che si stanno occupando delle indagini, dopo un primo, tempestivo intervento degli agenti della volante.
ALLARME SOCIALE. Il pestaggio ha suscitato subito grande allarme sociale. Tanto che c’è stato anche un intervento del sindaco Diego Ferrara. Il sindaco ha anche ricordato come già da diversi mesi l'amministrazione comunale abbia attivato con le scuole e con le associazioni che si occupano di disagio giovanile un tavolo per promuovere iniziative sui problemi del mondo giovanile che troppo spesso sfociano in violenza. Il sindaco ha anche chiesto fondi per un sistema di video-sorveglianza con telecamere che verranno posizionate nei luoghi della movida. Tra cui proprio la villa comunale, oltre che la zona dei locali a Chieti Scalo.
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