Rapinata e ferita in casa da due banditi a Chieti scalo

Donna colpita alla testa allo Scalo mentre si spoglia in camera. In città sei furti: svaligiato anche il bar del Supercinema

CHIETI. Rapinata in casa e colpita alla testa da due banditi stranieri. Terrore, ieri mattina, in via Beirut, nel villaggio Mediterraneo. Una donna di 50 anni è stata aggredita dalle spalle mentre si cambiava in camera. I due rapinatori sono entrati da una finestra dell’appartamento al piano terra. Lei era in casa quando uno dei banditi l’ha presa da dietro ed ha cercato di farla svenire mettendole un fazzoletto sulla bocca.

La donna ha resistito con coraggio fino a che uno dei banditi non l’ha colpita alla testa con un oggetto trovato in casa, facendola stramazzare sul pavimento priva di sensi. I rapinatori hanno fatto in tempo a rovistarle nella borsa per portare via alla vittima 350 euro in contanti. Quindi sono fuggiti prima che, alle 13, rientrasse in casa il marito della donna, un carabiniere in congedo, che ha trovato la moglie svenuta ed ha immediatamente chiamato i soccorsi.

LEI E’ IN OSPEDALE. La 50enne, con un vistoso taglio alla testa e sotto choc, è stata ricoverato al vicino policlinico di Colle del’Ara. Ha dieci giorni di prognosi. Mentre la polizia ha avviato le indagini serrate in una zona della città, lo Scalo, dove la criminalità sta alzando il tiro fino ad arrivare al grave fatto di ieri che crea allarme e impegna polizia e carabinieri ad una presenza continua sul territorio.

Per ora c’è solo un indizio certo su un colpo stile Arancia Meccanica: i due rapinatori non sono italiani. Ma c’è anche un’altra emergenza, esplosa nelle ultime ore in città, che ha spinto le forze dell’ordine a raddoppiare i controlli anche sul Colle. Paura e rabbia segnano i volti del barista del Supercinema, dei proprietari di quattro appartamenti e di un noto commerciante d’abbigliamento di corso Marrucino. Nel giro di appena 24 ore, tra venerdì e sabato scorsi, una banda di ladri ha infatti colpito a ripetizione in città.

C’E’ CHI NON DENUNCIA. I furti denunciati sono sei, ma è lo stesso questore, Filippo Barboso, che rivela: «In realtà ne hanno messi a segno molti di più. Il problema c’è. Abbiamo intensificato i controlli». La prima vittima dei ladri è C.M.. Dal suo bar, accanto al cinema-teatro di via Spaventa e di proprietà del Comune, sono spariti liquori, per 1600 euro, soldi dalla cassa, 400 euro, e persino i soldi dei biglietti venduti per la rappresentazione teatrale “Questi fantasmi”, in cartellone per sabato prossimo. E che il barista ora è costretto a risarcire di tasca propria. Ma per i ladri è stato facilissimo entrare nel bar del Supercinema nella notte tra venerdì e sabato. Lo hanno fatto usando un semplice taglierino, o uno spadino di ferro, con cui hanno aperto la porta a vetro del cinema facendo leggermente leva sulla serratura. Entrare di notte nel Supercinema, che non ha alcun sistema d’allarme, è più facile che sciogliersi i lacci delle scarpe: provare per credere.

NESSUN ALLARME. Dallo stesso punto, peraltro, i ladri sono entrati anche quattro anni fa. Ma il Comune, proprietario dell’immobile, non si è premunito. Ed ora il barista lo sottolinea nella denuncia presentata alla polizia, mentre il questore commenta: «In questa città c’è ancora un livello basso di difesa. Ma i tempi sono cambiati». Il titolare del bar ha deciso di “allarmare” tutti i punti d’accesso al suo locale, compresi i due magazzini svuotati dei liquori acquistati per le vendite di Pasqua. Passiamo quindi agli appartamenti svaligiati.

LE CASE RIPULITE. Si trovano in periferia, in via Baroncini, a Sant’Anna, a Porta Pescara e nella centralissima via Spaventa, vicino al bar ripulito. Ma non sono furti come tutti gli altri. Sono mirati, anzi preordinati.

Il più inquietante dei furti è quello in casa del commerciante: i ladri hanno colpito di giorno. Sapevano che lui era nel negozio. Gli sono entrati in casa portandogli via capi d’abbigliamento griffati, soldi e gioielli. E’ come se avessero seguito i suoi spostamenti e conoscessero persone e posti. In questo caso il sospetto è che si tratti di una banda di ladri italiani con un basista di Chieti. Ma è solo un’ipotesi.

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