Resort a San Vito Il costruttore: idea del centrosinistra

SAN VITO. «I contratti di sviluppo favoriscono la realizzazione di investimenti rilevanti che si traducono direttamente in nuovi posti di lavoro». Così Gianni Pagliaroli, imprenditore del settore...

SAN VITO. «I contratti di sviluppo favoriscono la realizzazione di investimenti rilevanti che si traducono direttamente in nuovi posti di lavoro». Così Gianni Pagliaroli, imprenditore del settore costruzioni di Montesilvano, commenta i progetti di sviluppo come il “San Vito resort Village”, la struttura ricettiva che realizzerà su Colle Foresta, al centro di polemiche per l’impatto ambientale che avrà e i fondi che dovrebbe ricevere dal Governo, e dalla Regione attraverso i fondi Fas.

«Sono dispiaciuto delle polemiche ma il contratto di sviluppo è stato “ideato” dal ministro Bersani nel governo Prodi, voluto dal sottosegretario Umberto Carpi di Rifondazione comunista e oggi rifinanziato per 150 milioni nel “Decreto del Fare” dal governo Letta», ricorda Pagliaroli, «ed è nato come una sorta di contenitore di singoli fondi europei esistenti che se non fossero utilizzati tornerebbero al mittente. È una legge bipartisan che favorisce investimenti-chiave per l’economia». E il “San Vito Resort Village è rientrato tra questi progetti dopo aver superato, nel 2011, le analisi del ministero sugli aspetti economici, finanziari, tecnici e procedurali, nonché su quelli del rispetto dell’ambiente.

«Purtroppo nel 2011 gli unici fondi disponibili», riprende l’imprenditore, «erano due miliardi di euro destinati alle Regioni di “convergenza” come la Sicilia. Ora il “Decreto del Fare” ha rifinanziato lo strumento negoziale con i primi 150 milioni ricomprendendo Regioni fuori dalla “convergenza” come l’Abruzzo. Per cui la polemiche di questi giorni sono demagogiche». Il riferimento è a Rifondazione comunista che ha chiesto di bloccare i fondi perché «si finanzierebbe con il denaro pubblico la cementificazione della costa».

Per Pagliaroli il resort porta vantaggi economici e lo dimostrano i 500 curricula ricevuti per lavorare nella struttura. «A chi mi chiede cosa penso delle opinioni del sotosegretario Legnini (che in un convegno ha espresso la sua contrarietà al progetto del resort, ndc)», dice Pagliaroli, «rispondo che non credo che un sottosegretario e uomo del territorio non possa essere d’accordo con questa occasione di sviluppo, anzi credo che ne sia entusiasta».

Teresa Di Rocco