Resort, chiesti danni per sette milioni di euro
San Vito: la Pagliaroli diffida il Comune sulla variante al Prg. Il sindaco: non abbiamo colpe sui ritardi
SAN VITO. Circa 7 milioni di euro: è l’ammontare dei danni che le due società, Pagliaroli Group e San Vito resort Village, hanno chiesto come risarcimento al Comune di San Vito se non verrà concluso il procedimento di variante al piano regolatore che trasforma il terreno di Colle Foresta, dove deve sorgere la struttura ricettiva “San Vito resort village”, da agricolo a turistico ricettivo. Atto che il Comune ha bloccato da tempo.
La diffida, come spiegano dalla Pagliaroli, è il secondo dei tre procedimenti che il gruppo ha avviato contro il Comune ed è stata notificata venerdì. Una diffida che si basa sui due ricorsi vinti dalla Pagliaroli, al Riesame di Chieti e in Cassazione, in cui sono stati sbloccati gli atti relativi al resort sequestrati dalla Procura di Lanciano, che ha ancora un’inchiesta aperta su complesso edilizio. «Entro fine giugno», dicono dalla Pagliaroli, «il Comune dovrà portare a compimento il procedimento amministrativo pena il risarcimento dei danni quantificati in oltre 7 milioni di euro».
«Capisco le preoccupazioni delle due società», risponde il sindaco Rocco Catenaro, «ma senza voler essere polemici, l’amministrazione comunale ha finora coerentemente proceduto nella direzione di voler dare sostanza, tenendo sempre in considerazione la tutela dell’interesse pubblico, al progetto proposto dal privato che, certamente, rappresenta un’occasione fondamentale per il concreto sviluppo turistico-economico dell’intero territorio. La diffida? Non ci preoccupa. La società avrà pure le sue ragioni, ma non dimentichiamo che il procedimento si è protratto perché, nel frattempo, era intervenuto il Gip del tribunale di Lanciano che aveva disposto il sequestro preventivo degli atti. Provvedimento annullato dal tribunale del Riesame di Chieti, che ha riconosciuto la piena legittimità del procedimento di variante escludendo profili di responsabilità nei confronti di noi amministratori, e, successivamente, in via definitiva dalla Cassazione che ha rigettato il ricorso della Procura. La Cassazione si è pronunciata il 26 marzo e ad oggi è trascorso poco più di un mese. È fuori luogo parlare di “comportamento inerte” del consiglio comunale». Catenaro sottolinea che l’amministrazione crede nel progetto - su cui ha sempre puntato assieme al porto - perché prevede la creazione di circa 200 posti di lavoro e introiti al Comune di circa 2 milioni. (t.d.r.)
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