Riassunzioni di Teateservizi: il caso arriva in commissione 

La presidente Pompilio: «Non si conoscono, ad oggi, le modalità di scelta tra gli otto dei sei assunti» Di Primio accusa la minoranza: «Solo una passerella dopo che non hanno discusso la mozione»

CHIETI. È ancora scontro su Teateservizi tra maggioranza e opposizione comunale che ieri si sono confrontate nel corso della commissione Affari istituzionali, presieduta dalla capogruppo di Azione politica Serena Pompilio. La commissione si è tenuta ieri mattina alla presenza dei rappresentanti sindacali che ne hanno approfittato per tracciare il quadro della situazione sulla forza lavoro della società fallita.
Il settore dei servizi cimiteriali, con la sua decina di lavoratori, è da mesi ripassato in gestione diretta al Comune. Quello dei parcheggi a pagamento è tornato in house solo da questa settimana: degli otto dipendenti sono stati ripresi al lavoro soltanto in sei, sebbene sia stata prospettata la possibilità in futuro di richiamare anche gli altri due, tutti tramite contratto interinale. La situazione più grave è quella dei 15 dipendenti del settore tributi che dal giorno del fallimento sono senza lavoro e senza ammortizzatori sociali, come hanno sottolineato le organizzazioni sindacali presenti (Marco Angelucci e Davide Farina per la Uil Fpl, Smeraldo Ricciuti per la Confsal Funzioni locali, Giuseppe Rucci per la Cgil Fp e per la rsa Gabriella Cipressi, Valentina Capozucco, Cinzia Forgione, Federica Di Muzio, Adriana Panara e Paolo Di Primio). Assenti il sindaco Diego Ferrara e l’assessore comunale alle partecipate Massimo Cassarino.
Un’assenza subito polemicamente stigmatizzata dalla presidente Pompilio. «È emersa una richiesta accorata da parte dei sindacati di essere coinvolti sullo status delle procedure in corso», riferisce Pompilio che giudica «inadeguata» la comunicazione dell’ente. «È emerso», continua la presidente, «un quadro totalmente diverso da quello che ci si aspettava di trovare con dipendenti a spasso senza ammortizzatori sociali. Anche per gli interinali dei parcheggi è emerso che non vi sono stati accordi sindacali ma solo comunicazioni che comunque hanno visto due dipendenti esclusi. Non si conoscono, ad oggi, le modalità di scelta tra gli otto dei sei assunti». Da questo punto di vista Pompilio, insieme al resto della minoranza, torna a chiedere un consiglio straordinario.
Una richiesta che appare inutile al capogruppo di Liberi a sinistra Silvio Di Primio che, proprio a seguito delle perplessità sollevate, è tornato a puntare il dito contro l’opposizione che, uscendo dall’aula nell’ultimo consiglio, non ha permesso la discussione della mozione di Liberi a sinistra sui servizi gestiti dalla società fallita. La richiesta di una seduta straordinaria appare a Di Primio come «mera passerella per perdere tempo» visto che «la stessa opposizione non ha voluto discutere la nostra mozione».
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