San Stefar, budget da aumentare

Il terzo polo: la Regione renda i centri più appetibili sul mercato

CHIETI. La vicenda San Stef.A.R. approda sul tavolo della conferenza dei capigruppo in Regione. Il nuovo gruppo consiliare in Comune, "Verso il nuovo polo", e Cgil, Cisl, Uil e Ugl spingono per un aumento di oltre 4 milioni del budget di gestione assegnato dalla Regione al gruppo per renderlo più appetibile sul mercato.

La prima asta di vendita è andata deserta, si lavora per un miglior esito di quella del 28 aprile. L'incontro all'Aquila è fissato martedì. Il San Stef.A.R., 17 centri in Abruzzo e 2 in Molise di riabilitazione psichica e fisica, gruppo Villa Pini, conta oltre 400 dipendenti e fa assistenza a centinaia di malati gravi. Il timore è che resti senza acquirente, ancorato al fallimento del gruppo, senza speranza in un nuovo futuro. Alla prima asta del mese scorso non di è presentato nessuno.

Il timore diffuso è che il budget assegnato dalla Regione al gruppo per il 2011, oltre 12 milioni, non abbia fatto gola ad alcun imprenditore, perché sarebbe stretto il margine di gestione. Prima della nuova asta, fissata per il 28 aprile, dunque, la sponda teatina dei consiglieri di Udc, Fli e Uniti per Chieti, confluiti nel nuovo polo, e dei sindacati di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, vorrebbe strappare una rimodulazione del budget.

Venerdì sera hanno incontrato il capogruppo dell'Udc in consiglio regionale, Antonio Menna, e ottenuto l'impegno a portare il caso all'attenzione del presidente del consiglio regionale Nazario Pagano.

«Il criterio adottato dalla Regione per calcolare l'importo del budget attuale», dice Davide Farina, segreteria regionale Cisl-Fp per la sanità, «seppur legittimo, non tiene conto di due aspetti oggettivi fondamentali. E' calcolato sull'attività dei centri nel 2009, anno in cui la sede aquilana del San Stef.A.R. ha lavorato solo tre mesi, producendo un fatturato inferiore di circa un milione di euro rispetto alla media degli anni precedenti, e anno del fallimento del gruppo Villa Pini, con tutte le problematiche che ne sono seguite, sfociate in una minore produttività, stimata intorno al 25 per cento, tradotta in un fatturato inferiore di almeno 3 milioni e mezzo rispetto a quelli precedenti».

Sulla base di questi calcoli i sindacati vedrebbero equo aumentare il budget attuale previsto dalla Regione di circa 4 milioni e mezzo di euro.

«Solo a Chieti questa realtà conta 52 lavoratori e due centri», osserva il capogruppo dell'Udc in Comune, Alessandro Giardinelli, «fanno riabilitazione per malati con patologie difficili, che non possono essere assistite in strutture pubbliche similari, ad oggi inesistenti sul territorio abruzzese. Parliamo di disabili e soggetti colpiti da ictus, di malati di sclerosi multipla, parkinson, Sla e distrofia muscolare o anche di disturbi relazionali come l'autismo. Problematiche enormi per intere famiglie cui la politica non può rimanere indifferente, cercando di assicurare professionalità e competenze adeguate».

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