Sarto raggirato sui social, convalidati gli arresti

17 Dicembre 2025

I due complici cinesi dovranno presentarsi ogni giorno alla polizia giudiziaria. Per entrambi l’accusa è truffa aggravata contro il commerciante di via Arniense

CHIETI. Dagli appuntamenti per ritirare i soldi di una truffa sentimentale a quelli quotidiani con la polizia giudiziaria, domeniche e festivi compresi. Una svolta inattesa per i piani criminali di Ye Wenbin e Zhu Liyong, entrambi cinesi e complici di una finta fidanzata, Xu Wen, conosciuta online dal sarto di via Arniense che in un momento di furia cieca, scoperto l’imbroglio e ferito nell’orgoglio, si è scagliato contro uno dei due impostori rompendogli sulla testa una bottiglia di vetro. Poi l’arresto: il truffatore (ferito) di 38 anni e il complice di 44 anni finiscono in carcere a Madonna del Freddo dopo il blitz dei poliziotti della squadra mobile di Chieti, coordinati dal pm Giancarlo Ciani e diretti dal commissario capo Francesco D’Antonio.

Ora il gip Enrico Colagreco ha convalidato l’arresto per i due complici Wenbin e Liyong, assistiti rispettivamente dagli avvocati Elena Santarelli e Stefano Azzariti (in aula c’era il collega Luciano Carinci), disponendo l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria: sussiste per entrambi il pericolo concreto di reiterazione del reato. Così, a scanso di nuove condotte fraudolente, tutti i giorni - dalle 16 alle 18 - i due dovranno presentarsi alla sede di polizia giudiziaria competente: quella nella questura di Prato per Ye Wenbin e quella ospitata dalla questura di Milano per Zhu Liyong. Anche se gli indagati, in sede di interrogatorio per la convalida, hanno rigettato ogni addebito dichiarandosi innocenti.

Un amore virtuale nato da una chat romantica, partito con la promessa di una storia passionale fatta di frasi dolci, foto e promesse di matrimonio ma costato infine 32mila euro al commerciante del centro storico, che nelle mani dei due criminali aveva affidato gli incassi e i risparmi di una vita per finanziare il progetto di uno store online che non avrebbe mai visto la luce. Ma il prezzo da pagare per i malviventi adesso è più alto: l’accusa per entrambi è di truffa aggravata, mentre per il sarto si tratterà di fare i conti con i postumi di un raggiro che porta con sé lo spettro di una delusione d’amore.

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