Sciopero Sevel, è scontro sulle cifre

La Fiom: il 60 per cento degli operai non ha lavorato. La Fiat: solo il 18

ATESSA. Sciopero della Fiom ieri alla Sevel per protestare contro gli accordi su monte ore e piano di sviluppo aziendale, che a detta delle tute blu della Cgil equiparano lo stabilimento Fiat di Atessa a Pomigliano e Mirafiori. Ieri era in programma un altro dei sette sabato lavorativi e lo sciopero ha riacceso le polemiche, unite al solito balletto delle cifre sull'adesione. Secondo la Fiom l'astensione ha raccolto il 60% di adesioni con meno di 200 veicoli prodotti rispetto ai 370 preventivati. Per la Fiat,invece, la percentuale si è fermata ad appena il 18%.

«E' stata una risposta importante dei lavoratori alle arroganze di Fiat e di Sevel», commenta Marco Di Rocco, segretario della Fiom di Chieti. «Un buon risultato che ci dà la forza di andare avanti per contrastare il disegno politico di Fiat sullo stabilimento di Val di Sangro. La settimana prossima saremo davanti ai cancelli della fabbrica per consegnare ai lavoratori il testo dell'accordo separato sottoscritto a Torino da Fim, Uilm e Fismic, così tutti potranno leggere senza false interpretazioni».

I metalmeccanici della Cgil intendono intensificare le lotte sindacali all'interno dello stabilimento di veicoli commerciali e si preparano intanto all'incontro con il governatore Gianni Chiodi, in programma il 21 aprile, al quale vogliono sottoporre il merito degli accordi sottoscritti a Torino, che ritengono inaccettabili e ricattatori. A far infuriare la Fiom è stata la clausola di salvaguardia, che impegna i sindacati a rispettare accordi sottoscritti e contratto nazionale e che, a suo avviso, impedisce scioperi e sanziona sindacati e lavoratori che vengono meno ai patti.

Interpretazione non condivisa da Fim, Uilm e Fismic, per le quali la clausola riguarda solo i lavoratori e soprattutto l'intesa consolida la ripresa di Sevel.

Al tempo stesso si apre una discussione sull'introduzione sperimentale del nuovo sistema di lavoro «Ergo- Uas», che riduce i tempi morti e le pause da 40 a 30 minuti.

Polemizza con la Fiom, la Fismic, che attraverso il segretario di Chieti, Roberto Salvatore, sostiene che «i dati sullo sciopero evidenziano una scarsa partecipazione e che dunque i lavoratori hanno compreso che occorre cogliere il momento positivo che la Sevel sta attraversando, specie in un contesto di crisi ancora evidente per il comparto auto. Mentre in altri stabilimenti del gruppo Fiat», conclude, «si annuncia cassa integrazione, la Sevel propone straordinari e assunzioni».

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