Scontro fatale tra due moto, s’indaga ancora 

Il gip di Macerata dice no all’archiviazione per il decesso di Aquilanti, 63enne di Torino di Sangro

TORINO DI SANGRO. Il procedimento penale per omicidio stradale per la tragica morte di Massimo Aquilanti, 63enne di Torino di Sangro, a carico dell’altro motociclista coinvolto nell’incidente circa un anno fa, la mattina del 21 aprile sulla statale 256 Muccese nelle Marche, non viene archiviato. Il gip del tribunale di Macerata, Giovanni Maria Manzoni, ha accolto l’opposizione presentata dai legali dei familiari di Aquilanti, contro la richiesta di archiviazione avanzata dalla procura maceratese, ritrasmettendo gli atti al pm titolare del fascicolo, Rosanna Buccini, e ordinando ulteriori indagini. La compagna, i due figli, i genitori e i due fratelli del 63enne di Torino di Sangro sono assistiti da Studio3A e dall’avvocato Massimo Cesca del foro di Macerata.
L’incidente tra moto si era verificato sulla statale 256 all’altezza del chilometro 3+464, nel territorio comunale di Camerino. Aquilanti, che viaggiava in sella alla sua Bmw 1200R, e che, in un tratto con linea discontinua stava superando una Ford Fiesta, è entrato in contatto con la Km 1290 di G.M., 67 anni, di Ancona, che lo precedeva e che a sua volta si era apprestato a superare un furgone Iveco che procedeva, sempre nella stessa direzione, davanti alla Fiesta. Dopo l’urto i due centauri sono rimasti agganciati per un breve tratto per poi essere disarcionati dalle rispettive motociclette e rovinare sull’asfalto: G.M. è sopravvissuto, mentre Aquilanti è deceduto a causa dello shock emorragico acuto conseguente ai gravissimi politraumi riportati.
Come da prassi il pm inquirente ha iscritto nel registro degli indagati l’altro motociclista ma a conclusione delle indagini preliminari, il 13 ottobre 2023, ha chiesto di archiviare il procedimento a suo carico ritenendo, in buona sostanza, che questi non avesse responsabilità essendo stato tamponato dalla moto condotta dalla vittima.
Oltre che sull’analisi dei mezzi, posti sotto sequestro, e sui verbali dei carabinieri di Camerino, che hanno effettuato i rilievi, il legale della famiglia Aquilanti ha puntato anche e soprattutto sulla testimonianza, agli atti, del conducente della Ford Fiesta, che ha assistito in diretta alla drammatica scena. Secondo quest’ultimo Aquilanti era già in fase di sorpasso della vettura quando G.M. ha a sua volta deviato a sinistra per superare il furgone. Sarebbe stata quindi quest’ultima manovra a innescare la sovrapposizione delle traiettorie delle due moto e pertanto nessun tamponamento potrebbe essere addebitato alla vittima che, anzi, non ha potuto nulla per evitare l’impatto alla luce dello scarso spazio e tempo a disposizione per attivare un’azione frenante o una manovra di emergenza. La richiesta di archiviazione è stata ad ogni modo respinta e il fascicolo ritrasmesso al pm che avrà novanta giorni di tempo per approfondire l’inchiesta. (a.rap.)
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