Scoperta una cava abusiva in tre finiscono nei guai 

Mozzagrogna, i carabinieri forestali sequestrano un sito di 40mila metri quadrati L’attività di estrazione portata avanti senza permessi e autorizzazioni del Comune 

MOZZAGROGNA. I carabinieri forestali di Lanciano hanno sequestrato una cava abusiva di circa 40mila metri quadrati a Mozzagrogna: in tre sono finiti nei guai. Le indagini dei militari sono partite dopo un esposto presentato alla Procura della Repubblica di Lanciano e sono state coordinate dal procuratore capo Mirvana Di Serio.
In località Castel di Septe è stato notato un terreno adibito a coltivazione agricola in cui venivano effettuati degli scavi molto estesi e molto profondi. Ma l'autorizzazione concessa dal Comune di Mozzagrogna ai proprietari del terreno era di rimodellamento ambientale e non di attività estrattiva di materiale inerte da destinare alla vendita.
Il permesso a costruire rilasciato il 24 maggio del 2018 era infatti di sistemazione di un terreno agricolo. Ma, nei mesi a seguire, i lavori sono stati tutt'altro che quelli atti a preparare una coltivazione. Gli scavi, profondi fino a 15 metri nel sottosuolo, sono stati imponenti, tanto da essere chiaramente visibili sia tramite visione aerea che recandosi nei sui terreni sequestrati.
I lavori, per come sono stati svolti, potrebbero comportare anche una modifica sostanziale dell'orografia del territorio e dell'immagine del paesaggio. Tre persone sono state quindi denunciate per i reati di gestione illecita di rifiuti e scavi non autorizzati. Già nel 2018 il terreno, a pochi chilometri dal centro abitato di Mozzagrogna, era stato sottoposto a sequestro. Per gli autori degli illeciti, dunque, si profilano nuove accusa. E rischiano una condanna pesante, considerando che il pm è intenzionato a contestare la recidiva.
Nel corso delle indagini della Procura è stato interessato anche il Noe (Nucleo operativo ecologico) dei carabinieri di Pescara. Il sequestro preventivo dell'area è invece avvenuto lunedì, ad opera dei carabinieri forestali di Lanciano.
Mozzagrogna non è nuova a fenomeni di scavi illeciti per attività estrattiva. Il problema è stato più volte denunciato agli organi competenti dal momento che il territorio è costellato di cave, molte delle quali abusive. Alcune hanno perfino lambito le falde acquifere arrivando ad oltre 7 metri di profondità, quando per legge ci si dovrebbe fermare a due. Scavare senza criterio non solo impoverisce il territorio, ma sottopone i comuni a rischi allagamenti oltre all'inquinamento delle falde acquifere.
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