Scoperte quattro tombe romane La città è uno scrigno di tesori

La necropoli venuta alla luce in località De Fenza durante le operazioni di scavo per un vigneto Al lavoro un’equipe di archeologi della Soprintendenza, l’area recintata per evitare intrusioni

VASTO. Vietato avvicinarsi troppo alla zona. Dalle zolle di terra spunta un nuovo scrigno archeologico. La Sovrintendenza ai beni archeologici sta scavando da giorni per riportare alla luce quattro tombe di epoca romana. L’area è di contrada De Fenza, fra San Lorenzo e Punta Penna.

I reperti sono stati scoperti a fine anno. Dopo gli opportuni rilevamenti sono cominciate le operazioni di scavo. Il terreno è di un privato che aveva intenzione di realizzare in quel posto un vigneto. Ma non appena i mezzi agricoli hanno cominciato a rimuovere il terreno, sotto le zolle sono spuntate tombe italico-romane. Per evitare furti e saccheggi i carabinieri hanno recintato l’area.

L’equipe di archeologi della Soprintendenza d’Abruzzo ha sistemato un gabbiotto in cui poter lavorare. Decine di operatori sono impegnati da giorni a scavare. Il recupero delle tombe è seguito da un pool di esperti formato da Glauco Angeletti, Giampaolo Di Claudio, Luciano Proterra e diretto da Andrea Staffa. L’intervento si avvale della consulenza tecnica di Sabatino Letta e Salvatore Caramello e degli archeologi Eugenio Di Valerio e Igor Cherstich.

Gli esperti per il momento non si sbilanciano, ma pare che il ritrovamento sia estremamente importante. Almeno quattro le tombe d’età antica, con relativi corredi funebri che per secoli sono rimaste sepolte. Quattro scrigni di preziosi reperti che sono stati datati all’incirca fra il V e IV secolo avanti Cristo. Ad una prima analisi dei ritrovamenti, si tratta di tombe italiche d’epoca romana. Non è escluso che ce ne siano altre. Del resto qualche tempo fa, nella vicina via San Lorenzo, erano riaffiorate altre tombe ricche di corredi funerari. In particolare una tomba apparteneva a una nobildonna del tempo.

La nuova necropoli potrebbe essere ancora più preziosa. Si è tratta comunque di una scoperta importante, l’ennesima fatta a nord dell’abitato di Vasto. All’interno delle tombe è probabile possano essere rinvenuti oggetti dell’epoca e gioielli d’ispirazione istoniense, ceramiche locali in stile italico e vasi per unguenti.

Vasto si riconferma un importantissimo sito archeologico. Non a caso grazie alla costante attenzione della Soprintendenza, nel piano regolatore vigente c’è una norma specifica a salvaguardia dell’area archeologica.

Gli scavi della Soprintendenza sono solo all’inizio e dureranno ancora molti mesi. Solo dopo il recupero del materiale, l’individuazione della necropoli e la datazione esatta dei reperti, gli esperti forniranno notizie più dettagliate in proposito.

Al momento gli studiosi tengono lontani fotografi e curiosi.(p.c.)

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