Scutti: quest’anno la Sasi investirà 4 milioni

Acqua, il presidente anticipa i dati del bilancio da approvare entro il 31 marzo. In calo le passività

LANCIANO. Mentre il consulente legale nominato dalla Sasi, Carlo Montanino, da domani incontrerà il presidente dell’Isi, Vincenzo Antonucci, per cominciare a discutere della fusione delle due società, attesa dal 2006 e il cui esito potrebbe aveve ripercussioni sulle bollette dell’acqua, visti i costi della eventuale fusione, il Cda della Sasi continuerà a lavorare su investimenti e bilancio.

Nell’assemblea dei sindaci Sasi di martedì sera, infatti, il presidente Domenico Scutti ha anche parlato di bilancio e della sua presentazione entro il 31 marzo, come previsto dalla legge. Prima, però, ha ribadito ai sindaci che il Cda in carica, formato da lui, e dai consiglieri Brunella Tarantini e Vincenzo Marcello, nominato al posto del candidato del centrodestra Patrizio D’Ercole, ineleggibile, è legittimo e può operare. «Che ne dicano gli altri», ha detto Scutti, «io non ho nominato di imperio nessuno. Ho avuto pareri legali anche della Regione che mi hanno autorizzato a nominare Marcello, vista la ineleggibilità di D’Ercole. La Regione poi ha anche elogiato il metodo di lavoro e la gestione della Sasi, senza rilevare irregolarità. Andiamo avanti, perché i nostri atti non sono nulli».

E tra questi atti c’è l’approvazione del bilancio. «Sarà uno dei migliori degli ultimi anni della Sasi», ha anticipato Scutti, «di sicuro sul fronte degli investimenti fissati in 4 milioni di euro. In tre anni della nostra gestione siamo arrivati a investimenti per 12 milioni di euro mentre dal 2003 al 2009 il totale era di 1.800,000 euro. Li abbiamo più che triplicati. Poi i debiti saranno ulteriormente ridotti (lo scorso anno il passivo era di 366.296 euro, ndc). Aspetteremo la certificazione della Ernst e Young, la società esterna che svolge la revisione contabile, ma entro il 31 marzo il bilancio 2013 sarà presentato. Il tutto per traghettare nel miglior modo possibile la società verso la fusione, salvaguardando i soci».

I soci sono i Comuni, di conseguenza i cittadini che attendono investimenti sulla depurazione e soprattutto sulla rete idrica, per chiudere le falle e migliorare il sistema. Interventi attesi in particolare nei comuni di Guardiagrele e del Vastese che più di altri soffrono per la mancanza di acqua.

Teresa Di Rocco

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