Sevel, il modello Mirafiori fa saltare l'intesa

Assunzioni e straordinari, i sindacati rompono con l'azienda sulla clausola anti-sciopero
ATESSA. La Sevel presenta un piano di straordinari e 300 assunzioni, ma i sindacati, a eccezione della Fismic, non firmano il testo del verbale di incontro. E' stato un pomeriggio concitato quello di ieri alla Sevel di Atessa, l'azienda dei gruppi Fiat e Psa che produce furgoni, e nelle segreterie sindacali. La direzione dello stabilimento ha comunicato alle Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie) la necessità di ricorrere, per il considerevole aumento dei volumi produttivi, a sette sabato lavorativi per turno (sette domeniche per quello di notte) a partire dal 19 febbraio e fino a giugno.
Nel pacchetto sono state inserite anche 150 assunzioni fino al 28 maggio di lavoratori ex contratti a termine e l'arrivo di altrettanti operai in cassa integrazione dalla Fiat di Mirafiori. Un piano ritenuto molto soddisfacente da tutti i sindacati. Solo che, a sorpresa, non tutto è filato liscio come ci si aspettava dopo un annuncio così importante.
I rappresentanti delle organizzazioni sindacali presenti in fabbrica non hanno, infatti, apposto la loro firma al verbale di incontro, ad esclusione della Fismic. Motivo? La Sevel ha inserito nel testo la clausola di esigibilità, con cui in pratica chiedeva ai sindacati un patto scritto a non effettuare scioperi nelle giornate concordate come straordinario collettivo.
Una condizione già presente negli accordi di Pomigliano e Mirafiori, che però ha fatto storcere il naso anche a chi, tra i sindacati, quelle intese le ha firmate. A quel punto l'incontro si è concluso senza un documento ufficiale sottoscritto all'unanimità dalle parti e utile a garantire alla Sevel un cammino spedito sulla strada dei sabato lavorativi.
E' assai probabile, tuttavia, che la trattativa col sindacato resti aperta e che dunque ci sia spazio per nuovi incontri. Com'è altrettanto probabile, se non addirittura certo, che la Sevel vada avanti con i suoi piani, pur senza avere in mano, come avrebbe voluto, la sicurezza di non trovarsi di fronte agli scioperi in occasione degli straordinari richiesti. Contando, dunque, su quei sindacati che in passato hanno detto no alle astensioni dal lavoro. L'azienda deve, infatti, rispondere alla crescita della domanda di veicoli commerciali proveniente dal mercato. La Fiat, tramite il responsabile stampa Franco Sodano, si è limitata a dire che «non c'è stato accordo», facendo però intendere che la situazione resta in evoluzione.
Da parte sindacale, Domenico Bologna, segretario della Fim-Cisl Chieti-Pescara, spiega che la sua organizzazione non ha firmato sulla clausola di esigibilità «perché nel caso di Sevel non c'è stata alcuna nuova contrattazione, a differenza di altri stabilimenti Fiat, trattandosi di straordinari concordati sulla base delle vecchie regole».
Il segretario della Fiom-Cgil di Chieti, Marco Di Rocco, parla invece di «repentino cambiamento delle clausole del verbale, in cui sono state inserite condizioni previste a Pomigliano e Mirafiori» e rimanda ogni commento alla conferenza stampa convocata per stamane a Lanciano.
Molto critica è la Failms-Cisal. «E' inaccettabile che la Sevel voglia l'esigibilità degli straordinari, finché lo sciopero è garantito dalla Costituzione», sostiene Andrea Vignetti, delegato di fabbrica dell'organizzazione autonoma. «Quanto alle assunzioni, è assurdo richiamare ancora con contratti a termine giovani lavoratori che hanno alle spalle anni di gavetta alla Sevel e che quindi avrebbero meritato il contratto definitivo», prosegue. «Mentre poi la Fiat non ha soldi per pagare il premio di risultato, spreca risorse per i trasfertisti da Mirafiori, ai quali avremmo preferito maestranze locali».
Nel pacchetto sono state inserite anche 150 assunzioni fino al 28 maggio di lavoratori ex contratti a termine e l'arrivo di altrettanti operai in cassa integrazione dalla Fiat di Mirafiori. Un piano ritenuto molto soddisfacente da tutti i sindacati. Solo che, a sorpresa, non tutto è filato liscio come ci si aspettava dopo un annuncio così importante.
I rappresentanti delle organizzazioni sindacali presenti in fabbrica non hanno, infatti, apposto la loro firma al verbale di incontro, ad esclusione della Fismic. Motivo? La Sevel ha inserito nel testo la clausola di esigibilità, con cui in pratica chiedeva ai sindacati un patto scritto a non effettuare scioperi nelle giornate concordate come straordinario collettivo.
Una condizione già presente negli accordi di Pomigliano e Mirafiori, che però ha fatto storcere il naso anche a chi, tra i sindacati, quelle intese le ha firmate. A quel punto l'incontro si è concluso senza un documento ufficiale sottoscritto all'unanimità dalle parti e utile a garantire alla Sevel un cammino spedito sulla strada dei sabato lavorativi.
E' assai probabile, tuttavia, che la trattativa col sindacato resti aperta e che dunque ci sia spazio per nuovi incontri. Com'è altrettanto probabile, se non addirittura certo, che la Sevel vada avanti con i suoi piani, pur senza avere in mano, come avrebbe voluto, la sicurezza di non trovarsi di fronte agli scioperi in occasione degli straordinari richiesti. Contando, dunque, su quei sindacati che in passato hanno detto no alle astensioni dal lavoro. L'azienda deve, infatti, rispondere alla crescita della domanda di veicoli commerciali proveniente dal mercato. La Fiat, tramite il responsabile stampa Franco Sodano, si è limitata a dire che «non c'è stato accordo», facendo però intendere che la situazione resta in evoluzione.
Da parte sindacale, Domenico Bologna, segretario della Fim-Cisl Chieti-Pescara, spiega che la sua organizzazione non ha firmato sulla clausola di esigibilità «perché nel caso di Sevel non c'è stata alcuna nuova contrattazione, a differenza di altri stabilimenti Fiat, trattandosi di straordinari concordati sulla base delle vecchie regole».
Il segretario della Fiom-Cgil di Chieti, Marco Di Rocco, parla invece di «repentino cambiamento delle clausole del verbale, in cui sono state inserite condizioni previste a Pomigliano e Mirafiori» e rimanda ogni commento alla conferenza stampa convocata per stamane a Lanciano.
Molto critica è la Failms-Cisal. «E' inaccettabile che la Sevel voglia l'esigibilità degli straordinari, finché lo sciopero è garantito dalla Costituzione», sostiene Andrea Vignetti, delegato di fabbrica dell'organizzazione autonoma. «Quanto alle assunzioni, è assurdo richiamare ancora con contratti a termine giovani lavoratori che hanno alle spalle anni di gavetta alla Sevel e che quindi avrebbero meritato il contratto definitivo», prosegue. «Mentre poi la Fiat non ha soldi per pagare il premio di risultato, spreca risorse per i trasfertisti da Mirafiori, ai quali avremmo preferito maestranze locali».
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