Sevel: produzione record e assunzioni

Nuovo obiettivo a 224mila furgoni. E l'export abruzzese arriva al 19,8%

ATESSA. Una produzione che salta a 34mila furgoni in più rispetto al 2010 e 250 lavoratori locali assunti fino a dicembre. E poi premi a chi lavora di più. Sono questi i nodi fondamentali dell'accordo firmato tra Sevel e i sindacati Uilm, Fim e Fismic. Critica la Fiom che non ha firmato l'accordo: «Abbiamo regalato alla Fiat il 2010». Intanto l'export abruzzese avanza.

Fiat vuole di più dall'Abruzzo. Lo ha dimostrato anticipando un tavolo locale che invece era previsto per fine mese e lo ha messo ieri nero su bianco. Entro la fine dell'anno i furgoni Ducato che escono dalla Val di Sangro dovranno essere 224mila a fronte dei 190mila prodotti a fine dicembre 2010 e dei 117mila del 2009, l'anno nero della crisi mondiale. Un salto in avanti in linea con l'andamento positivo dell'export abruzzese che, secondo i dati Istat diffusi ieri sulla semestrale, registra un incremento del 19,8%. Un dato che mette insieme esportazioni come i prodotti enogastronomici, ma anche i furgoni della Val di Sangro.

Nell'agosto di quest'anno lo stabilimento più grande d'Europa per i veicoli commerciali leggeri ha prodotto 146mila Ducato, ne mancano ancora tanti per arrivare all'obiettivo. Ma Fiat è convinta che si possa fare.

Ecco perché, solo per la Sevel, sono stati previsti premi straordinari per ogni lavoratore e aggiunti due sabato straordinari (15 e 22 ottobre e 12 e 19 novembre). Della serie chi lavora di più viene premiato.

Si parte da un riconoscimento minimo di 150 euro annui per chi lavora almeno 1.500 ore, fino a salire gradualmente in quattro fasce da 300, 600 e 900 euro per chi lavora dalle 1.578 alle 1.700 ore all'anno.

Intanto il premio di risultato, che solo nel 2010 ammontava a 1.200 euro, resta a zero, come ha fatto notare la Fiom.

Di contro però la Sevel rilancia. Da fine settembre cominceranno ad uscire i trasfertisti di Pomigliano che saranno sostituiti fino a dicembre 2011 da 250 lavoratori locali. A novembre ci sarà un nuovo tavolo tra Sevel e sindacati per valutare l'opportunità di stabilizzare i 250 precari in contratti a termine Sevel.

«Finalmente riparte l'occupazione locale insieme ai volumi produttivi», commenta soddisfatto Nicola Manzi, segretario provinciale Uim-Uil, «avere un tavolo locale è una vittoria e Sevel si dimostra una specificità nella galassia Fiat».

«E' un accordo storico», sottolinea Domenico Bologna, Fim-Cisl, «Fiat paga il lavoro in più senza intaccare nessun diritto perché si tratta di un premio».

Soddisfatto anche Roberto Salvatore della Fismic: «Solo in Sevel si ottengono premi straordinari e occupazione, siamo in Fiat, ma abbiamo ottenuto quella specificità che auspicavamo».

Critica la Fiom che non ha siglato l'accordo: «Si tratta di un sistema di premialità che discrimina i lavoratori e che mette nell'impossibilità di accedere al premio chi è in maternità, 104 o part-time», fa notare il segretario provinciale Marco Di Rocco, «è positivo che siamo attinti dal territorio 250 lavoratori, ma sostituiscono di fatto i 300 trasfertisti di Pomigliano e questo non aiuta il raggiungimento degli obiettivi: Fiat paga solo se si arriva a 224mila furgoni, non uno di meno».

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