Si spacca l’acquedotto 22 comuni a secco

Castel Frentano, frana il terreno e cede la saldatura tra due tubi del Verde Scutti (Sasi): stiamo facendo il massimo, gli utenti abbiano pazienza

CASTEL FRENTANO. Ventidue comuni sono a secco da ieri sera per via di una rottura nella condotta principale Casoli-Castel Frentano dell’acquedotto del Verde. Le perdite sono di oltre 100 litri al secondo su 500 che transitano nel tubo del diametro di 800 millimetri. La Sasi conta di ripristinare la fornitura del servizio idrico oggi in tarda mattinata. In caso di complicazioni tecniche l’attesa durerà fino a questa sera.

Il guasto. L’acqua è iniziata a sgorgare fuori dal terreno ieri in mattinata in contrada Paludi, tra i comuni di Castel Frentano e Sant’Eusanio del Sangro. Alle 14,30 la situazione è peggiorata. Nel giro di qualche ora la macchina tecnica della Sasi, la società che gestisce il servizio idrico integrato in 92 comuni del Chietino, era in moto. «Si tratta di una rottura per trazione», spiega il direttore tecnico della società, Domenico Di Renzo, «stavolta non c’entra la rete idrica colabrodo. Il terreno quando non piove troppo a lungo si “tira” e finisce per cedere. Cedendo ha fatto saltare la saldatura fra due tubi. È un fatto che rientra nella normalità delle cose, anche se non ci voleva proprio nel fine settimana, quando la gente va di più al mare, e nei giorni che precedono Ferragosto, periodo già critico di per sé». Sabato e domenica, inoltre, gli operai sono a riposo: diverse persone ieri sono state richiamate a lavoro.

I comuni interessati. L’erogazione dell’acqua è stata interrotta per i centri nella zona a nord del fiume Sangro. In particolare sono rimasti a secco i comuni di: Lanciano, Ortona, Casoli (per le località di Piana Carlino, Pianibbie Ripitella, Colle Barone, Guarenna e Verratti), Fossacesia, San Vito, Castel Frentano, Sant’Eusanio, Crecchio, Frisa, Ari, Arielli, Canosa Sannita, Giuliano Teatino, Mozzagrogna, Poggiofiorito, Ripa Teatina, Rocca San Giovanni, Santa Maria Imbaro, Tollo, Treglio, Vacri, Villamagna. «In un’estate difficile, in cui la siccità ha raggiunto una delle punte massime degli ultimi anni, accade l’imponderabile che non puoi prevedere, ma che devi essere pronto ad affrontare in maniera organizzata e tempestiva», commenta il presidente della Sasi, Domenico Scutti, «stiamo facendo il massimo per limitare i disagi e gli utenti ce lo confermano. Il prossimo anno la situazione migliorerà ulteriormente. Risolveremo al più presto il problema e ringraziamo tutti per la pazienza e la collaborazione».

I tempi. A Comuni, forze dell’ordine, prefettura e Asl è stato comunicato che l’erogazione idrica riprende oggi alle 13 «salvo complicazioni tecniche». In questo caso l’acqua non tornerà a scorrere dai rubinetti prima di sera. Squadre di operai hanno lavorato tutta la notte e continuano questa mattina. La comunicazione però è arrivata intorno alle 18 di ieri, mentre in alcune zone la fornitura del servizio idrico era stata già interrotta. Non sono mancate le proteste. Per tanti l’amara scoperta è arrivata tornando a casa, magari dal mare: acqua a secco e senza un adeguato preavviso. Sindaci del centri interessati e protezione civile si sono organizzati come meglio hanno potuto per avvisare la cittadinanza: qualcuno si è affidato a Facebook, altri alle auto con altoparlanti. Nella stessa zona di Paludi appena un mese fa era stata segnalata un’altra falla, dalla quale sgorgava acqua in abbondanza. Ma, secondo la Sasi, in questo caso il cattivo stato della rete idrica non c’entra.

Stefania Sorge

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