Soldi "spariti" ai ricoverati, blitz della polizia nella casa di riposo di Chieti

Libretti postali svuotati, cresce il numero degli anziani coinvolti. L’inchiesta è nella fase cruciale

CHIETI. La polizia entra nella casa di riposo per svelare il giallo dei libretti postali ripuliti. Ieri mattina il blitz, disposto dalla procura. Una cosa è già certa: non sono soltanto cinque le presunte vittime, cioè le anziane ricoverate nell’Ipab di piazza Garibaldi che, nel giro di un anno, hanno eseguito una serie di prelievi alle Poste, per un importo complessivo di 105mila euro.

Le anziane sono state accompagnate con mezzi e personale sanitario dell’istituto agli sportelli postali per ritirare i risparmi. Ma sono 120 gli assistiti nell’istituto San Giovanni Battista. E di questi, in molti avrebbero ritirato somme ingenti negli ultimi mesi. Ma come hanno speso i soldi se, nella casa di riposo, usufruiscono di vitto, alloggio e assistenza a totale carico del servizio sanitario nazionale? In un caso, come anticipato ieri dal Centro, risulta che una donna ha prelevato 51mila euro svuotando quasi del tutto il proprio libretto postale dove ora sono rimasti solo 2mila euro.

In altri casi si parla di somme che vanno dagli 11 ai 17mila euro, con gli ultimi prelievi che risalgono al 14 marzo scorso. La notizia del giallo dei libretti ripuliti è l’argomento del giorno in città soprattutto degli ambienti politici. E mentre i teatini ne parlano, la procura e la polizia sono entrati in azione. Per ora non ci sono indagati, ma il sostituto procuratore, Lucia Campo, ha aperto un’inchiesta sulla base di un circostanziato esposto che Ezio Tilli, presidente della casa di riposo, ha inviato ai magistrati alla fine di marzo.

A dire la verità, le verifiche documentali e testimoniali sono in corso già da diversi giorni. Ma tutto è rimasto coperto dal segreto. Fino a che una gola profonda non ha fatto trapelare la notizia che ha peraltro dato un’accelerazione all’inchiesta. Il magistrato ha quindi delegato la sezione di polizia giudiziaria della procura che sta indagando a tutto campo. Chi ha accompagnato le anziane donne alle Poste? E chi, nell’istituto, ha ordinato di farlo? Ma soprattutto come sono state spese le ingenti quantità di soldi prelevate alle Poste? Il cerchio, in queste ore, si starebbe stringendo intorno ad alcuni personaggi noti che operano all’interno della casa di riposo teatina.

Gli investigatori stanno incontrando la collaborazione di molte persone e ricostruendo sia l’elenco dei prelievi, che è più lungo dei cinque casi riportati nell’esposto sia chi c’è dietro. Ma la procura chiede il riserbo assoluto in questa fase delicatissima dell’inchiesta.