Stadio, carenze notevoli il campo è anche più corto
Ci vorrà almeno un milione di euro per sistemare tutto l’impianto il sindaco: cerchiamo di ottenere dalla Lega più deroghe possibili
LANCIANO. Lo stadio “Guido Biondi” ha carenze notevoli, soprattutto per il mancato rispetto delle norme sulla sicurezza e per sistemarlo occorrerà un milione di euro. È il duro responso emerso alla fine della prima riunione tecnica fatta ieri in Comune. Una riunione divisa in due: una prima parte, a porte chiuse, svolta nell’aula consiliare. Presenti il sindaco Mario Pupillo, i suoi assessori, i tecnici comunali, Guglielmo Maio e l’ingegnere Di Toro per la Virtus, e Gino Zavanella, esperto di impianti sportivi, progettista dello Juventus stadium, in veste di componente della commissione impianti sportivi della Lega Calcio e della Figc. La seconda parte della riunione è stata fatta sul campo dove sono emersi problemi enormi che faranno lievitare i costi per l’adeguamento; addirittura si parla di oltre un milione di euro: il doppio di quanto ipotizzato inizialmente dal Comune. Un colpo non indifferente per casse già vuote.
I distinti. Alla fine allargare la capienza dello stadio da 5.400 a 7.500 posti è il male minore. «Ampliare il settore dei distinti di 2 mila posti», spiega il sindaco Pupillo, a capo del gruppo di lavoro creato per risolvere il problema stadio, «anche se sembra un paradosso è il peso minore che il Comune, in termini di costi e lavori, dovrà sopportare. Possiamo infatti chiedere una deroga alla Lega calcio che ci concede un anno per mettere a posto il settore e utilizzare, per questo campionato, una struttura già pronta».
Le dimensioni del campo. Ma il primo problema è emerso a sorpresa ieri: il campo di gioco è più corto. Non è regolamentare. «È stato misurato dai tecnici più volte», racconta Pupillo sconcertato, «è 103 metri per 61,5 metri anzichè 105 per 65. Si tratta di oltre due metri di lunghezza e larghezza che hanno conseguenze notevoli per l’adeguamento perché se si allarga il campo si va a finire sul velodromo, che non vogliamo rompere, e mancherebbe comunque il metro e mezzo di spazio necessario per battere il calcio d’angolo». In pratica il calcio d’angolo si batterebbe in salita e questo ovviamente non è affatto possibile.
I sedili. Altra spesa non prevista è la sistemazione dei sedili nelle curve. Il costo per 4 mila sedili? 100 mila euro.
Luci e spogliatoi. Altri costi? Rifacimento dell’impianto di illuminazione e riqualificazione degli spogliatoi. «Le luci non sono a norma», riprende il sindaco, «devono essere da 800 a 1200 lumen noi siamo a 5-600. Non bastano, così non si giocherebbe e soprattutto le riprese di Sky e delle altre tv, che fruttano visibilità e soldi per la città, verrebbero meno».
I tornelli. Altra spesa onerosa è quella dei tornelli. Ne servono 10 secondo la Lega e ognuno costa 30 mila euro: in tutto 300 mila euro. E bisogna considerare che si devono montare le betafence che costano il doppio dei tornelli e costruire delle scale per le vie di fuga.
La viabilità. A giorni arriverà anche un tecnico dal ministero dell’Interno per valutare le condizioni della viabilità, le aree di accesso e uscita attorno allo stadio, i parcheggi a disposizione degli spettatori. Sono molte le prescrizioni sollevate dalla Lega a cui il Comune non pensava di dover far fronte. «In due–tre giorni dobbiamo stilare l’elenco di tutte le opere indicate dalla Lega, i costi», conclude Pupillo, «e creare un crono-programma per realizzare il tutto cercando di ottenere più deroghe possibili. La speranza, poi, è che magari collaborino i privati».
Teresa Di Rocco
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