«Sul Marrucino solo fantasie»

Il direttore artistico Di Iorio replica alla Regione.

CHIETI. «Il teatro mercificato a moneta di scambio della politica». Il direttore artistico Gabriele Di Iorio replica alla Regione sostenendo che professori e musicisti sono gli stessi che assunse il maestro Rendine. Che la programmazione, di qualità, ha avuto lo stesso numero di spettacoli del passato con uno straordinario consenso. Ma «le campagne elettorali sono le peggiori sciagure che si possano abbattere su una società civile», dice Di Iorio. «In nome della verità, che tutti rivendicano e di cui nessuno si serve, e che dovrebbe essere la madre della politica, si possono raccontare le più deliranti fantasie». Il riferimento è alla conferenza stampa di sabato quando all’hotel Abruzzo è arrivato il gotha del centrodestra, con a capo il presidente della Regione, che ha attaccato l’amministrazione di centrosinistra che non ha fornito i rendiconti degli anni scorsi, «condizione necessaria» hanno detto, «per stanziare i fondi», e criticato la attuale gestione e programmazione del teatro e il poco spessore culturale degli eventi.

«Le stagioni degli ultimi tre anni», dice, «fatta salva la Rete abruzzese dello spettacolo dove i numeri delle rappresentazioni sono quintuplicati, hanno mantenuto lo stesso numero di opere e concerti ed hanno registrato una crescita di rappresentazioni di balletti. I lavoratori del Marrucino, ad oggi disoccupati, sono le stesse persone che hanno lavorato in teatro negli anni delle passate gestioni». Quindi nessun criterio clientelistico delle ultime assunzioni, come hanno asserito i politici del centrodestra «anche perché», dice Di Iorio, «non è stata fatta nessuna assunzione». Il personale tecnico e amministrativo, continua il direttore artistico, è stato ridotto da 37 a 21 unità per riorganizzare uffici e attuare una gestione oculata dei fondi senza accumulare debiti nei confronti dei lavoratori e degli enti previdenziali, come è purtroppo avvenuto in passato.

Il centrodestra nella persona del senatore Frabrizio Di Stefano, sabato, ha sostenuto che il centrosinistra ha costretto il maestro Sergio Rendine ad andarsene perché di diverso orientamento politico. Particolare smentito da Di Iorio sostenendo che: «Tutte le graduatorie per l’assunzione di professori d’orchestra, di artisti del coro e di danzatori del corpo di ballo sono volutamente ferme alla stagione 2007/2008 in attesa di un futuro certo, sono quelle realizzate dal maestro Rendine poco prima delle sue dimissioni che sono arrivate oltre due anni dall’insediamento della nuova amministrazione comunale». L’orchestra è cresciuta di 5 unità. La realizzazione degli spettacoli attraverso una associazione di promozione aderente all’Arci è una soluzione transitoria in attesa della fondazione.

«Queste poche righe non sono a celebrare la soluzione dei problemi del Marrucino anzi», conclude Di Iorio, «ma sono a ribadire che la situazione è molto grave, a causa della precarietà dei finanziamenti futuri; delle lentezze della amministrazione nell’erogare i fondi che a volte compromettono i rapporti con gli artisti ospiti, i lavoratori, i fornitori di beni e servizi; della disattenzione di tutte le istituzioni sul futuro del Marrucino; delle aspettative mancate e delle promesse disattese. Sul livello artistico delle produzioni vale il consenso del nostro meraviglioso pubblico e la preziosa collaborazione di direttori d’orchestra e di artisti di fama internazionale che mostrano un rinnovato interesse a collaborare con Marrucino, tutto il resto, purtroppo per chi ne fa uso improprio, lascia il tempo che trova».