Sull’A25 con la cocaina nascosta sotto il sedile: arrestato il vicedirettore di una fabbrica

2 Giugno 2025

Nei guai un 38enne originario di Torre Annunziata e residente a Santa Maria Imbaro. L’indagato finisce in carcere: il giudice lo libera dopo l’interrogatorio e gli applica l’obbligo di firma

CHIETI. La cocaina era nascosta nella sua Audi A4. Un 38enne originario di Torre Annunziata (Napoli) e residente a Santa Maria Imbaro, vicedirettore di una fabbrica, è stato arrestato dalla polizia all’altezza del casello di Brecciarola, sull’autostrada A25: adesso è accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il blitz della squadra mobile di Chieti rientra nei controlli voluti dal questore Leonida Marseglia per combattere lo spaccio di droga in tutta la provincia teatina. Il giudice Andrea Di Berardino, dopo aver convalidato l’arresto, ha liberato l’indagato e disposto nei suoi confronti la misura cautelare dell’obbligo di firma.

Il pubblico ministero Giancarlo Ciani aveva chiesto i domiciliari. Tutto è cominciato giovedì pomeriggio, quando gli investigatori del commissario capo Francesco D’Antonio hanno bloccato l’Audi, in territorio di Chieti, sull’arteria autostradale che collega Roma all’Abruzzo. I sospetti si sono dimostrati fondati: durante la successiva perquisizione, sotto il sedile anteriore lato passeggero, è spuntato un involucro termosaldato con all’interno 140 grammi di cocaina. Il trentottenne, su disposizione del pm, è stato portato nel carcere di Chieti.

Nel corso dell’udienza di convalida e del contestuale interrogatorio di garanzia, l’uomo – nel merito delle accuse – si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il tribunale di Chieti ha ritenuto sussistenti sia i gravi indizi di colpevolezza che il rischio di reiterazione del reato, tant’è che ha deciso di applicare al campano una misura cautelare. Il giudice ha considerato sufficiente l’obbligo di presentazione (tutti i giorni) alla polizia giudiziaria, anche alla luce del fatto che, in passato, l’indagato non ha avuto problemi giudiziari di alcun tipo. Resta da capire perché abbia deciso di affiancare alla sua professione ufficiale di vicedirettore di un sito produttivo quella illecita di corriere della droga.

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