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4 giugno

4 Giugno 2025

Oggi, ma nel 1944, a Capistrello, in provincia dell’Aquila, a ridosso della stazione ferroviaria, i nazifascisti giustiziavano, per rappresaglia, 33 civili rastrellati sul monte Salviano, spartiacque tra la conca del Fucino e i piani Palentini, dopo la fucilazione del 20 marzo precedente del diciottenne Piero Masci, verosimilmente e pretestuosamente reo di aver sottratto sigarette e cioccolato dalla dotazione del sergente Joseph Breitner, ospite nell’abitazione di famiglia. Giuseppe Forsinetti, di 13 anni, e Domenico Palma, di 55, erano rispettivamente la più giovane e la più adulta delle 25 vittime che saranno identificate (nella foto, particolare, il sacrario – lungo 15,45 metri, alto 5,16 e profondo 8,07 – in ricordo di quei caduti, ultimato il 4 giugno 1963).

Il 25 luglio 2004 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi conferirà al Comune di Capistrello la medaglia d’oro al merito civile. L’eccidio rientrerà tra i 695 fascicoli secretati fino al ‘94 nel capitolino Palazzo Cesi-Gaddi di via degli Aquasparta in quello che l’inviato del settimanale l’Espresso Franco Giustolisi, romano con legami abruzzesi, morto il 10 novembre 2014 nell’Urbe, definirà il 9 novembre 2000 “Armadio della vergogna”. Casi di tentato insabbiamento di stragi compiute da militari germanici, spesso con l’ausilio di repubblichini, nella fase terminale, la cosiddetta guerra partigiana, del secondo conflitto mondiale combattuto nel Belpaese.

Livia Giustolisi, figlia del cronista già menzionato, fino alla dipartita terrena del 29 dicembre 2020 per complicazioni causate dal Covid, cercherà di perpetrare la memoria del fatto di sangue di quel 4 giugno ’44 anche attraverso la tappa dedicata proprio ai martiri di Capistrello, il 10 novembre 2018, come già accennato in ricorrenza della dipartita terrena del padre, del premio giornalistico nazionale d’inchiesta “Giustizia e verità”. Riconoscimento tra l’altro vinto, proprio nell’edizione 2018, nella sezione letteraria, dall’autore di questa rubrica quotidiana per il saggio “Il Tribunale speciale e la presidenza di Guido Cristini 1928-1932, pubblicato da Mursia, di Milano, nel 2017.