Tagli a turismo e cultura, rincari per la tassa rifiuti

Varata la manovra dopo i 9 milioni di euro in meno nei trasferimenti statali Il sindaco: ridotti al minimo i costi dell’ente e al sociale non è stato tolto nulla

LANCIANO. Tagli a turismo e cultura, risorse preservate per istruzione e sociale. Aumenti spalmati su tutte le categorie con il ritorno alla Tarsu e operazione “virtuale” sull’Imu per coprire il milione di tagli ai trasferimenti statali. Via libera ai lavori nelle scuole, ma le altre opere pubbliche saranno condizionate al rispetto del Patto di stabilità. È un bilancio di previsione frenato quello che presenta l’amministrazione comunale, in attesa dell’approvazione del consiglio.

Tagli e spese. «I trasferimenti statali sono appena 1.330.000 euro, 9 milioni in meno rispetto a tre anni fa, mentre le spese sono le stesse», dice l’assessore alle finanze, Valentino Di Campli. Rispetto all’anno precedente quelle per il personale sono state ridotte di un 1.400.000 euro, per la cultura di 263.000 euro, per il turismo di 100.000 euro. Le risorse per l’istruzione restano sui 3,5 milioni di euro, il sociale viene incrementato di circa 100.000 euro.

Tassa rifiuti. «I Comuni sono gli enti che hanno sofferto di più per la revisione della spesa pubblica», commenta il sindaco Mario Pupillo, «abbiamo ridotto al minimo i costi, sul sociale non abbiamo tagliato nulla e stiamo facendo di tutto per alleggerire la pressione fiscale. Per questo abbiamo scelto di tornare alla Tarsu e non applicare la Tares: come può un operatore commerciale vedersi aumentare, da un anno all’altro, la tassa sui rifiuti del 500%?». Con la Tarsu gli aumenti vengono spalmati su tutte le categorie: l’incremento medio è del 19% per le abitazioni e del 33% per il resto. Entro il 16 dicembre si dovrà pagare la parte, 0,30 euro al metro quadrato, che va allo Stato, mentre il conguaglio - tra quanto pagato con le prime due rate e l’incremento della tariffa - probabilmente slitterà ad anno nuovo. Le maggiori entrate dalla tassa, circa 2 milioni, coprono in parte le maggiori spese di gestione del servizio (805mila solo per il conferimento nella discarica di Casoni) e le minori entrate da ecoristoro, ridotto a 350mila euro. «Chi sta all’opposizione non può strumentalizzare scelte che vengono imposte ai Comuni», sottolinea il vicesindaco Pino Valente, «Lanciano deve portare i rifiuti a Chieti e la tariffa è stata imposta dal privato, è vergognoso. La Regione non può più fare orecchie da mercante».

Imu. Il taglio di un milione di euro nei trasferimenti sarà coperto, invece, aumentando l’aliquota Imu sulla prima casa dal 5 al 6 per mille. «È un’operazione virtuale, i cittadini non dovranno sborsare di più», spiega l’assessore Di Campli, «l’intenzione del governo è di non far pagare l’Imu sulla prima casa: l’incremento serve al Comune per chiedere maggiori trasferimenti allo Stato. Se non arriverà la copertura integrale da Roma, il bilancio chiuderà in disavanzo».

Investimenti. «Pur avendo i fondi a disposizione», spiega l’assessore all’urbanistica, Pasquale Sasso, «probabilmente saremo costretti a modificare il programma degli investimenti su opere e progetti già pronti, cantierabili, a causa del rispetto del Patto di stabilità. L’opera che partirà sicuramente, poiché è finanziata dalla Regione e sfugge al Patto, è la rotatoria alla Variante». Il resto sarà subordinato all’effettiva possibilità di spendere. «Ci sono lavori importanti sulle scuole che inizieranno, per altre attingeremo a finanziamenti regionali facendoci trovare pronti con la progettazione», continua Di Campli, «tra le priorità ci sono il parcheggio delle Ripe, il Corso e via Dei Frentani che finanzieremo con due mutui. Ma i lavori partiranno solo se avremo la certezza di poterli pagare senza sforare il Patto di stabilità».

Stefania Sorge

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