Tassa sui rifiuti tremila accertamenti contro gli evasori

29 Novembre 2012

Controlli incrociati tra dati catastali e somme versate ma c’è anche chi la Tarsu non l’ha pagata mai

VASTO. Alcuni hanno dichiarato superfici inferiori a quelle reali, tanti altri la tassa non l’hanno pagata per niente. Ma c’è anche chi non deve versare nulla e si è visto recapitare l’avviso con il relativo importo da sborsare. È varia la casistica tra i tremila contribuenti vastesi che in questi giorni hanno ricevuto gli accertamenti per la Tarsu, la tassa sui rifiuti solidi urbani.

Le lettere, partite dal Comune, sono il frutto di una serie di controlli incrociati: gli uffici hanno confrontato i dati forniti dal Catasto sugli alloggi di proprietà con i versamenti dei contribuenti. Gli accertamenti fanno riferimento agli anni 2007-2008. La somma che l’ente ha preventivato di incassare è di 890 mila euro, di cui 440 mila per il 2007 e 450 mila per il 2008. Le irregolarità riscontrate vertono, nella maggior parte dei casi, su dati “infedeli”. «Significa che sono state dichiarate, ad esempio, superfici inferiori a quelle reali», spiegano in Comune, «cioè che l’appartamento occupato è di 80 metri quadri, mentre invece è di 120 metri quadri. Ma ci sono anche tante persone che non hanno pagato per niente».

Non è il caso di un operaio vastese che si è visto recapitare una richiesta di pagamento di circa 270 euro per due appartamenti di cui è proprietario, ma che non sono mai stati abitati e che ancora oggi sono vuoti. Non avendo usufruito del servizio d’igiene urbana non è tenuto a pagare la Tarsu che si calcola in base ai metri quadri dell’alloggio. «Il contribuente non deve far altro che venire in Comune e informare gli addetti», precisano allo sportello.

I tremila accertamenti fanno parte di un primo step: altri controlli sono in corso sulle attività commerciali per scovare gli evasori della Tarsu. Una tassa che continua a creare malumore tra i cittadini che speravano in un alleggerimento fiscale dopo l’avvio della raccolta differenziata estesa da qualche giorno anche alle zone di confine: Piano Di Marco, Villaggio Siv e contrada Iconicella dove da lunedì sono spariti i cassonetti.

Nonostante il porta a porta interessi quasi tutta la città (è rimasta fuori dal servizio di raccolta a domicilio solo Vasto Marina), la percentuale di materiale avviato al riciclo nell’impianto di Valle Cena a Cupello continua ad essere ancora lontana dal 65 per cento imposto dalla legge e comunque tale da non far scattare il bonus sull’eco-ristoro.

Anna Bontempo

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