Tasse, bufera sui morosi «Consiglieri nella lista»

Interrogazione di D’Alessandro (Indipendente) all’amministrazione Lapenna «Ci sono anche i dipendenti comunali? Sarebbe gravissimo e inaccettabile»

VASTO. Consiglieri comunali, dipendenti e perfino familiari di assessori. Ci sarebbero anche loro nella black list di chi non paga le tasse, fenomeno che non sarebbe solo appannaggio di titolari di ditte o di attività commerciali. Mentre tanti vastesi in questi giorni sono in fila davanti alle sportelli per riempire moduli e versare le somme dovute, ci sarebbero altri che non sembrano porsi affatto il problema di pagare la Tasi, l’Imu o qualche altro balzello comunale, potendo contare sulla “discrezionalità” degli uffici e sulla privacy, la stessa che nelle scorse settimane ha spinto il Comune a rifiutare l’elenco dei debitori chiesto dal capogruppo consiliare di Progetto per Vasto, Massimo Desiati.

Le voci, iniziate a circolare nella mattinata di ieri grazie a qualche blog locale, hanno preso corpo in una interrogazione del consigliere comunale Davide D’Alessandro (indipendente). Appresa la notizia che tra i dipendenti dell’ente e gli amministratori ci sarebbero «diversi casi di mancato pagamento dei tributi», l’esponente della minoranza chiede di conoscere «quali provvedimenti abbia messo in campo l’amministrazione comunale per conoscere l’entità delle tasse non pagate e per garantirne l’immediata riscossione».

Gravissimo, tragico e assolutamente inaccettabile: così D’Alessandro giudica il mancato pagamento dei tributi da parte di dipendenti comunali e amministratori. «Grave perché chi è stipendiato dal Comune, cioè da tutti i cittadini vastesi, non può non pagare i tributi», osserva il consigliere di minoranza, «ma è soprattutto gravissima la responsabilità dell’amministrazione comunale. Quando Desiati ha chiesto insistentemente l’elenco dei debitori e Lapenna si è trincerato dietro la privacy, ha anche precisato che lui, al contrario di altri in passato, non deve coprire nessuno. Bene, è arrivato il momento di tenere la parola, altro che privacy! È arrivato il momento di riscuotere da ogni singolo cittadino tutto cio che è dovuto. Non ho mai chiesto le dimissioni del sindaco, ma se non è in grado di recuperare i crediti, se è in grado solo di tassare, se ne vada a casa. Ci accapigliamo sul lavaggio delle divise dei vigili urbani e lui non recupera i crediti, in primis dei dipendenti comunali? Se la politica fosse ancora una cosa seria, un sindaco non in grado di inseguire i debitori e di recuperare i crediti non verrebbe mandato a presiedere l’Anci, ma a casa. Con atto immediato», conclude D’Alessandro.

Anna Bontempo

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