«Ti faccio a pezzi e ti metto nelle buste», poi diffonde i suoi video hard: arrestato 46enne

8 Luglio 2025

Un uomo agli arresti domiciliari dopo aver violato il divieto di avvicinamento alla sua ex, l’accusa: «Dopo le minacce ha più volte pubblicato i video osé come stato di whatsapp»

​​​​CHIETI. «Ti faccio a pezzi e ti metto nelle buste della spazzatura. Devi morire, io sono in grado di uccidere». E ancora: «Tu non ti rendi conto contro chi ti sei messa: sei finita da ogni punto di vista». Così un uomo di 46 anni ha terrorizzato per mesi la convivente, per poi picchiarla e pubblicare come proprio stato di Whatsapp alcuni suoi video hard. Ma la vittima ha avuto il coraggio di denunciare tutto: il compagno violento è stato arrestato dai carabinieri e ora si trova ai domiciliari.

IL PROVVEDIMENTO

L’ordinanza, su richiesta della procura della Repubblica di Chieti, è stata firmata dal giudice Maurizio Sacco, che ha deciso di aggravare la misura cautelare del divieto di avvicinamento, disposta a giugno e violata in più occasioni dall’indagato. Adesso l’uomo – di cui non indichiamo il nome con l’unica finalità di proteggere l’identità della vittima – deve rispondere di una sfilza di reati: dai maltrattamenti in famiglia alle lesioni personali aggravate, dagli atti persecutori alla diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti.

LA DENUNCIA

In base alla denuncia della donna, i problemi nella relazione sentimentale sono cominciati a partire dall’estate del 2024, quando il compagno ha cambiato improvvisamente atteggiamento nei suoi confronti, diventando aggressivo e violento, sia fisicamente che verbalmente, a causa di una forte gelosia. Il quarantaseienne, infatti, sospettava continui tradimenti da parte della convivente. Ha iniziato a insultarla in tutti i modi, anche in presenza di altre persone, e a costringerla a sottostare a frequenti interrogatori per conoscere ogni minimo dettaglio delle sue frequentazioni e dei suoi movimenti.

LE BOTTE

Dalle parole ai fatti il passo è stato breve: l’uomo ha cominciato a schiaffeggiarla sul volto e a colpirla con morsi, tanto da mandarla, in un’occasione, in pronto soccorso, dove i medici le hanno diagnosticato lesioni giudicate guaribili in cinque giorni. E non è finita qui, perché le botte erano accompagnate da offese irripetibili.

ATTI PERSECUTORI

Quando la vittima, nello scorso mese di maggio, ha deciso di interrompere la relazione, lui non si è rassegnato e l’ha perseguitata pure attraverso messaggi, note audio e sms, sia di giorno che di notte. Pretendeva di conoscere i suoi spostamenti, la ingiuriava, la minacciava di morte e la pedinava. L’ossessiva gelosia è arrivata a un punto tale da spingere l’indagato a installare un dispositivo gps sull’automobile della ex compagna, con il chiaro obiettivo di scoprire in tempo reale ogni movimento. Lei si è rifugiata a casa della sorella fin dai primi giorni in cui la relazione è terminata, ma lui l’ha raggiunta anche lì.

I FILMATI OSé

Nel mese scorso il quarantaseienne ha pubblicato più volte, sul proprio stato di Whatsapp, filmati hard della donna, accompagnati dalla minaccia di ulteriori divulgazioni. Quando è scattato il divieto di avvicinamento, con la contestuale prescrizione di non comunicare con la vittima in alcun modo, l’indagato ha violato il provvedimento. Inevitabili l’aggravamento della misura e gli arresti domiciliari.

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