«Tombe danneggiate dagli operai»

3 Maggio 2014

La denuncia di un ex trasportatore: nessun rispetto per i morti

CHIETI. Tombe danneggiate dalle ditte che lavorano al cimitero. A Roberto Di Nardo, autotrasportatore in pensione, è capitato più di una volta. Ha sempre pagato i danni in prima persona, ma ora ha deciso di dire basta con un esposto-denuncia inviato al sindaco Umberto Di Primio. «La tomba di famiglia è stata danneggiata più volte», racconta «da manovre maldestre fatte dagli operai del camposanto» racconta Di Nardo «danneggiamenti che vanno avanti da anni. Si tratta di persone sbadate che non hanno la percezione delle distanze. Prima di tumulare mio cognato accanto nella tomba di famiglia hanno dovuto aspirare 5 bidoni di acqua. Probabilmente un furgone ha urtato con violenza la lapide di marmo spostandola di ben 10 centimetri. Un danno notevole che abbiamo scoperto non più di un mese fa». Di Nardo si è rivolto più volte all’ufficio cimiteriale del Comune per fermare gli operai “distratti”: «Mi hanno detto che non sono in grado di identificare il colpevole tra le tante ditte accreditate che lavorano al camposanto. A quel punto, nell’incertezza, ho suggerito di multarle tutte così magari qualcuno si deciderà a dire la verità». Il primo danneggiamento nel 1998, poi nel 2001, quando venne addirittura abbattuto un paletto di ferro a protezione della tomba.

«Chi lavora in un cimitero dovrebbe innanzi tutto avere rispetto per chi vi riposa» sostiene Di Nardo «mentre le istituzioni dovrebbero avere più cura nello scegliere le ditte da utilizzare per un lavoro delicato che si svolge in un luogo consacrato».(y.f.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA