Tram treno o pista per bici? Il primo costerà di meno

Studio Sangritana: antieconomico trasformare l’ex tracciato in corsia ciclabile Il presidente Di Nardo: «Si spenderebbero 7 milioni, risparmi con la tranvia»

LANCIANO. Costerebbe oltre sette milioni di euro dismettere la linea ferroviaria storica Castel Frentano-Lanciano-San Vito, più di quanto si spenderebbe per realizzare il tram-treno. Il calcolo è stato effettuato dalla Sangritana che punta sul recupero del tracciato storico come tranvia, un progetto illustrato anche al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi, nella sua visita all’azienda regionale. «Per smantellare la ferrovia occorrerebbero 7.300.000 euro, compresa la pavimentazione e la segnaletica di un’eventuale pista ciclabile», spiega il presidente della Sangritana, Pasquale Di Nardo.

La dismissione della ferrovia è sempre stata ritenuta antieconomica, ma finora un conteggio preciso non era stato effettuato. Per adeguare, invece, la tratta ferroviaria al passaggio del tram-treno (adeguamento binari, palificazione, alimentazione elettrica) i costi stimati ammontano a 4.800.000 euro: 800 mila per la tratta da Lanciano a San Vito paese, 1.800.000 da San Vito paese alla Marina e 2.200.000 da Lanciano a Crocetta. «Il confronto riguarda le infrastrutture», precisa Di Nardo, «poiché il materiale rotabile verrebbe comunque ripagato dalla messa in esercizio, ovvero facendo pagare un biglietto. Questa soluzione, inoltre, non impedisce di creare, affianco al binario e nel rispetto della sicurezza, anche una pista ciclopedonale». La tratta è lunga circa 21 chilometri e attraversa cinque comuni: Castel Frentano, Lanciano, San Vito, Treglio e Rocca San Giovanni, per circa 80 mila presenze tra residenti e pendolari. La riqualificazione con l’utilizzo di un sistema di trasporto leggero, ecocompatibile, garantirebbe un alleggerimento del traffico su gomma, anche di quello in entrata e in uscita dall’autostrada (la linea lambisce il casello dell’A14 dove si potrebbe creare un parcheggio di scambio, ndc), nonché dell’inquinamento.

Il progetto del tram-treno si completerebbe, poi, con il “Parco del Mancino”, la riqualificazione dell’area urbana dal deposito-officina in via Del Mancino al passaggio al livello all’incrocio con via Dalmazia. Vi sono previsti spazi verdi attrezzati, galleria commerciale e posteggi, nonché opere di servizio come un parcheggio interrato da 400 posti. Nell’ottica di creare un polo culturale unico con la biblioteca e il museo di Santo Spirito, è in programma anche la realizzazione dell’auditorium, del museo ferroviario e dell’archivio storico. «È un modo per ridare nuova vita al centro della città», sottolinea Di Nardo, «e anche ai cinque comuni che saranno interconnessi».

«Crediamo in questo progetto che coniuga antico e moderno», ha detto anche il sindaco Mario Pupillo rivolto al ministro Lupi, «speriamo che il governo possa darci una mano a portarlo a compimento. Lanciano farebbe un altro passo verso la smart city, una città vivibile, accogliente e moderna».

Stefania Sorge

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