Tre intossicati dal monossido

Caldaia in tilt: famiglia salva grazie al rumore provocato da un gatto

VASTO. Una coppia di pensionati di Vasto e la figlia di 34 anni sono rimasti intossicati nella notte tra mercoledì e giovedì da una fuga di monossido di carbonio. L’incidente forse è stato provocato dal cattivo funzionamento della caldaia del riscaldamento della loro abitazione, nel quartiere San Paolo. Sono salvi grazie al rumore provocato dal passaggio di un gatto.
Svegliato di soprassalto qualche minuto dopo la mezzanotte, il padrone di casa, A.S., 60 anni, si è alzato insieme alla moglie C.M., 58 anni, ed è caduto sul pavimento stordito. La donna ha fatto appena in tempo a svegliare la figlia e a chiedere aiuto al 118. Poi ha perso i sensi anche lei. Dopo un primo ricovero nell’ospedale San Pio, la famigliola è stata trasferita nella divisione iperbarica dell’ospedale Vietri di Larino. Nessuno di loro è in pericolo di vita.

La buona sorte ha aiutato i tre che abitano in un condominio di via Aldo Moro, nel quartiere San Paolo. La famiglia intossicata abita a pochi metri dalla chiesa parrocchiale. Sono stati momenti di grande paura e concitazione quelli passati da C.M. che, tuttavia, non si è persa d’animo ed ha avuto la freddezza di capire cosa stava accadendo chiedendo aiuto.
I soccorsi sono stati tempestivi. Il 118 è arrivato sul posto con due ambulanze. Padre, madre e figlia sono stati trasportati al San Pio. I medici vastesi li hanno sottoposti alle prime terapie disintossicanti, poi hanno organizzato il trasferimento nella divisione iperbarica del Vietri.

Il sessantenne e la sua famiglia sono arrivati alle 3 nel presidio sanitario molisano. Fortunatamente, nonostante la riorganizzazione sanitaria, i medici del reparto garantiscono la reperibilità 24 ore su 24. I pazienti sono stati sottoposti alla prima seduta di ossigenoterapia. Ieri pomeriggio il bollettino medico era rassicurante: C.M., il marito e la figlia sono stati soccorsi in tempo. Resteranno una decina di giorni nel reparto di medicina per essere sottoposti due volte al giorno a sedute di ossigenoterapia. Quanto accaduto ha dato la stura ai sindacati per tornare a sottolineare che il Vietri si conferma un presidio irrinunciabile dell’offerta sanitaria del comprensorio abruzzese-molisano.