Truffa con le protesi fantasma, la Asl di Chieti avvia un’indagine interna

Il direttore generale della Asl Mauro Palmieri
Oltre 50 sedie a rotelle elettriche vendute in città ma con un numero inferiore di disabili utilizzatori. Due gli indagati. Il dg Palmieri chiede verifiche all’azienda sul danno erariale da 744mila euro
LANCIANO. La Asl Lanciano-Vasto-Chieti avvia un'indagine interna a seguito dell'inchiesta della guardia di finanza sulla truffa delle “protesi fantasma”. Il direttore generale Mauro Palmieri ha chiesto una verifica all’unità operativa “Gestione accordi contrattuali con erogatori privati” (Gacep) sul presunto danno erariale da 744mila euro per accertare se - in base a quanto sembra emergere - alcuni ausili ceduti da parte di rivenditori al dettaglio di articoli sanitari siano stati addebitati in fattura e pagati dall’azienda sanitaria e mai consegnati ai pazienti o, in alcuni casi, restituiti al fornitore seppur pagati.
La procura di Lanciano ha iscritto nel registro degli indagati i titolari di due società sanitarie locali, nei cui confronti è stato disposto il sequestro preventivo di beni immobili e risorse finanziarie per oltre un milione di euro. Le indagini sono partite da una segnalazione della Asl, che ora avvia una verifica interna sull'omesso controllo. «La nostra Asl ha avuto parte attiva nella fase delle indagini», spiega Palmieri, «avviate sotto la direzione del mio predecessore e proseguite con il contributo attivo del sottoscritto. Erano risultate, infatti, anomalie da controlli sull’appropriatezza, tanto vituperata in questi giorni, che avevano evidenziato forniture di presidi sproporzionate rispetto alla popolazione assistita nel territorio di Lanciano. Un’attività di controllo, la stessa che in questi giorni ha fatto finire la nostra Asl sotto attacco, che ha agevolato l’acquisizione di elementi utili alle indagini da parte della guardia di finanza, che ringraziamo per l’egregia attività svolta».
«Ora ho chiesto all’ufficio preposto», prosegue il manager, «di fare una serie di verifiche, a partire dalla contabilità aziendale, e su eventuali condotte di omesso controllo. Si rende inoltre necessario accertare il rispetto delle procedure aziendali, adottate su impulso di questa direzione, che prevedono opportune verifiche della consegna prima della liquidazione delle fatture. Il riscontro sulla correttezza del percorso burocratico seguito è passaggio essenziale per ricostruire i fatti, ma lo è altrettanto la precisa volontà di intraprendere, di qui in avanti, una strada improntata al rigore: appropriatezza nelle prescrizioni e corretto utilizzo della risorse sono un binomio imprescindibile, che continuerà a essere la bussola della nostra azienda. Rassicuro i pazienti », precisa il dg Palmieri, «che le protesi a cui fa riferimento l’inchiesta non sono quelle impiantate per interventi di tipo ortopedico, ma ausili consegnati direttamente ai pazienti quali, ad esempio, sedie a rotelle, stampelle o tutori».
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