Francavilla al Mare

Truffavelox: ecco tutti i segreti. E spunta il “Puparo” delle multe

14 Giugno 2025

Così era definito dai sottoposti il vice comandante della polizia municipale: «Muoveva i fili». Le rilevazioni “pazze” del macchinario: pedoni a 60 all’ora, autobus della Tua a 251 e Tir della Rai a 164

FRANCAVILLA AL MARE. I cittadini sono stati sacrificati sull’altare del guadagno. È uno scenario che indigna quello che emerge dall’inchiesta della procura della Repubblica di Chieti sullo Speed scout di Francavilla al Mare con cinque vigili urbani indagati per la vicenda dell’autovolex mobile che, montato su una Fiat Punto della polizia municipale, veniva utilizzato per fare stragi di multe nonostante rilevasse superamenti di velocità mai avvenuti, soprattutto sotto le gallerie Le Piane e San Silvestro.

L’ipotesi investigativa è che a muovere gli agenti, ben consapevoli del malfunzionamento del dispositivo, fosse la possibilità di incrementare gli introiti e, di conseguenza, le retribuzioni e le indennità dovute, per questa attività, alla polizia municipale. In tre parole: premi di produzione. E qui spunta la figura del vice comandante della polizia locale della cittadina adriatica, il capitano Giustino Tancredi, 61 anni. «Lu pupar che move le fil», lo definisce in dialetto – senza sapere che quella conversazione è intercettata – uno dei suoi sottoposti. “Il puparo che muove i fili”, dunque, è il principale indagato in questa inchiesta arrivata alla conclusione proprio nei giorni dell’entrata in vigore del nuovo decreto ministeriale sugli autovelox, un provvedimento pensato per evitare abusi e distorsioni.

I reati ipotizzati dal procuratore capo Giampiero Di Florio e contestati a vario titolo sono «falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale in atto pubblico» e «soppressione, distruzione e occultamento di atti veri». Gli altri indagati sono gli agenti Cinzia Gattone (53), Carlo Del Gatto (67), Stefania Montebello (56) ed Elisa Sbaraglia (65). A scoperchiare il vaso di Pandora è stato il titolare di un’azienda di trasporti che, nel settembre 2023, ha inviato un esposto in procura, prefettura e Comune raccontando la sua disavventura. «Lo scorso 28 agosto», si legge nel documento, «ho ricevuto una raccomandata con cui veniva contestato che il mio veicolo circolava in via contrada Cetti Castagne, con direzione di marcia mare, alla velocità pari a 111 km/h dove il limite su tale tratto era imposto a 50».

La sanzione è stata accompagnata dalla decurtazione di sei punti e dalla sospensione della patente da due a sei mesi nei confronti dell’autista del mezzo. «Sono rimasto sbalordito», ha proseguito l’imprenditore, «perché il mezzo pesante era dotato di limitatore di velocità installato e certificato direttamente dalla casa madre e tarato per un massimo di 90 km/h. Inoltre il veicolo è munito di cronotachigrafo digitale intelligente 4.0 di ultima generazione, sempre attivo. Così, attraverso la stampa del cronotachigrafo, ho appurato che il mio mezzo stava sì circolando in quella strada di Francavilla, ma a una velocità compresa tra i 50 e i 60 km/h». A quel punto l’imprenditore è andato al comando dei vigili urbani per contestare il verbale.

«L’operatrice di polizia municipale», ha ricostruito, «ha iniziato ad allarmarsi pronunciando parole dal tono: “C’è un errore, c’è un errore”. La vigilessa mi ha riferito che era ben a conoscenza del fatto e che il sistema autovelox presentava delle falle, soprattutto con gli autocarri e i mezzi pesanti, pertanto mi ha fatto presente che potevo semplicemente inviare una missiva sulla casella di posta elettronica del loro comando per l’annullamento in autotutela del verbale». Dopo l’esposto, sono partite le indagini della polizia stradale di Chieti, che hanno portato al sequestro dello Speed scout all’inizio di dicembre 2023.

In base alle carte dell’inchiesta, è acclarato che il malfunzionamento fosse ben noto a tutti i pubblici ufficiali, tanto esso era macroscopico. Se l’argomento in questione e i danni per le tasche degli automobilisti non fossero terribilmente seri, ci sarebbe da sorridere davanti alle eclatanti anomalie riscontrate. Il dispositivo ha fotografato due pedoni attribuendo loro la velocità, rispettivamente, di 56 e 60 chilometri orari. Roba che neanche Usain Bolt ai tempi d’oro, quando nel 2009, a Berlino, raggiunse 45 km/h durante la sua corsa record nei 100 metri. Lo Speed scout ha immortalato mezzi pesanti che viaggiavano con andature impossibili da raggiungere per quel tipo di veicolo e in quelle condizioni di traffico, addirittura toccando anche i 251 chilometri orari, nel caso di un autobus della Tua adibito al trasporto urbano.

L’autovelox «impazzito» ha invece rilevato 164 km/h di un Tir della Rai su un tratto con il limite a 70. L’azienda del servizio pubblico televisivo, tramite pec, ha evidenziato che il mezzo era lungo 11 metri, largo 2,5 e con un peso superiore a 3,5 tonnellate, oltre che a essere dotato di limitatore di velocità a 90. Anche in questo caso, ricostruisce la procura, il vice comandante ha annullato, dietro la richiesta dell’interessato, la sanzione di 1.702 euro e il provvedimento della sospensione della patente e della decurtazione di 15 punti.

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