Simula il suicidio, poi monta le telecamere nella stanza da letto per spiare la moglie

Braccialetto elettronico per un 34enne residente a Torrevecchia: dovrà restare a 500 metri di distanza dalla vittima. Ha inscenato anche il suicidio dal Ponte del Mare per costringere la donna a tornare insieme. Le indagini della polizia
CHIETI. Era convinto che lei lo tradisse ed è arrivato a installare un impianto di videosorveglianza in camera da letto per spiarla. Un uomo di 34 anni, residente a Torrevecchia Teatina, è adesso accusato di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori verso la moglie. L’indagato, inchiodato dagli accertamenti della squadra mobile di Chieti, d’ora in poi dovrà rimanere ad almeno cinquecento metri di distanza dalla vittima, una trentanovenne dalla quale si sta separando. La misura cautelare, che prevede anche il braccialetto elettronico, è stata disposta dal giudice Maurizio Sacco. Non solo: lo stalker non potrà più contattare la ex in alcun modo, neanche con messaggi sul cellulare oppure via social network.
In base alla denuncia presentata dalla donna alla polizia, già dai primi mesi di matrimonio l’indagato ha assunto atteggiamenti aggressivi legati a una gelosia diventata ben presto morbosa. In particolare, era certo che lei intrattenesse relazioni extraconiugali. In poco tempo, dunque, la vita domestica è diventata un vero e proprio incubo per la vittima. In più occasioni, infatti, il marito si è lasciato andare a scoppi d’ira, gridandole contro, insultandola in tutti i modi e rompendo le suppellettili all’interno dell’abitazione in cui vivevano. Tutto ciò avveniva di fronte al loro figlio piccolo e persino davanti ad altre persone. Il trentaquattrenne, infatti, non si faceva alcuno scrupolo a offendere la moglie in pubblico. Il passo successivo è stato quello di controllare ogni spostamento della donna. In questo contesto, si collocano le telecamere montate addirittura nella stanza da letto. Ormai esausta e stanca di vivere in un clima di costante intimidazione, la vittima ha deciso di interrompere la relazione. Ma a questo punto c’è stato un colpo di scena. Lo stalker ha minacciato di buttarsi dal Ponte del Mare di Pescara ed è stata lei ad allertare le forze dell’ordine. In realtà, si è dimostrata tutta una messinscena per costringere la donna a tornare insieme, il che è avvenuto.
A distanza di pochi giorni, però, il marito ha avuto di nuovo l’atteggiamento prevaricatore e aggressivo di sempre, mostrando le solite manie di controllo con una quotidianità fatta di incursioni sul posto di lavoro e frequenti scenate di gelosia. Uno scenario preoccupante che, lo scorso settembre, ha spinto la vittima a troncare il rapporto. Stavolta definitivamente. Ma il trentaquattrenne non ha accettato la separazione dalla moglie e ha iniziato a perseguitarla con il solito cliché: telefonate a raffica ogni giorno, messaggi offensivi e improvvisi blitz nella nuova abitazione di lei per monitorarne movimenti e attività. Solo a quel punto la vittima si è convinta a rivolgersi alla polizia.
Il giudice Sacco, ritenendo sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e il rischio che l’indagato possa tornare a compiere reati simili, ha deciso di accogliere la richiesta di misura cautelare depositata dal pubblico ministero Lucia Anna Campo. Il trentaquattrenne, difeso dall’avvocato Paola Di Ciocco, potrà fornire la sua versione dei fatti e respingere le accuse nel corso dell’interrogatorio di garanzia.
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