"Turni massacranti", sciopero alla Sevel di Atessa

La protesta indetta dalla Fiom scatterà il 16 luglio e si ripeterà il 24. Labbrozzi: turni massacranti che minano la salute

ATESSA. Torna la stagione degli scioperi della Fiom in Sevel, la fabbrica dei furgoni commerciali più venduti in Europa. L'annuncio dei metalmeccanici della Cgil, dopo un periodo abbastanza lungo in cui non si era fatto ricorso agli scioperi, è per i tre turni (ogni turno otto ore di fermo) da attuarsi nelle giornate di straordinari di sabato, del 16 e del 24 luglio.

L'ultima volta in cui la Fiom provinciale aveva invitato i lavoratori ad incrociare le braccia era stata lo scorso febbraio. Gli scioperi erano iniziati a dicembre 2015 in concomitanza con la riduzione delle pause di 10 minuti.

Ma le proteste, con i lavoratori sfibrati dai carichi di lavoro e dall'atmosfera respirata in fabbrica, sono andate via via scemando, assieme alle adesioni. «La misura è ormai colma» torna a dire il segretario provinciale della Fiom, Davide Labbrozzi annunciando i tre turni di sciopero «lavoro straordinario a luglio, ferie scaglionate, recupero a data da destinarsi delle fermate tecniche e, per completare l’opera, straordinari a fine turno per chi lavora di notte».

Il riferimento è alla richiesta da parte della direzione aziendale ad alcuni lavoratori interinali, di trattenersi oltre il turno notturno per svolgere alcune ore in più di straordinario. Una decisione che aveva fatto indignare il sindacato che aveva convocato una riunione interna urgente.

«E' bene ricordare cosa la Sevel ha determinato nel corso degli ultimi mesi» rimarca Labbrozzi «pause ridotte, operazione che ha tolto alle persone il diritto ad avere un giusto periodo di riposo; aumento dei carichi di lavoro, una crudele iniziativa di profitto che espone chi opera al rischio di trovarsi a vivere una vita lavorative infernale; salari più poveri, ovvero un progetto che aumenta lo stipendio dell’azionista ed impoverisce le famiglie; la pretesa di lavorare al sabato ed alla domenica, tra l’altro nel mese di luglio, una richiesta disumana che devasta la condizione psicofisica; ferie scaglionate con un piano che determina un dissesto totale della vita sociale».

Infine per la Fiom, «pretendere che le persone si rechino a lavoro, quando la Sevel sa che la fabbrica resterà ferma per ragioni tecniche, per poi rispedirle a casa, è una evidente offesa alla dignità». L'episodio si era verificato nei giorni scorsi: la Sevel a causa del guasto di un macchinario alla Fca Plastic aveva dovuto far ricorso al fermo produttivo. Ma i dipendenti di tutti e tre i turni di lavoro sarebbero stati avvisati della giornata persa soltanto una volta arrivati davanti lo stabilimento, con estremo disagio dei pendolari.